Il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, non ha visto la contestata puntata di giovedì scorso di Annozero, ma sottolinea in generale la necessità, nei programmi di inchiesta, di "dar voce a istanze diverse". Zavoli ricorda che i vertici Rai stanno acquisendo gli elementi per formarsi sulla vicenda un "parere equanime" sul quale la Vigilanza è pronta a esprimere eventualmente "un indirizzo non censorio, ma più vincolante che in passato".
"Sono non da oggi dell'idea che la Rai, distribuendo i talk show informativi in tre principali programmi dall'impostazione differenziata - afferma Zavoli - non potesse, per ciò stesso, realizzare un pluralismo esemplarmente garantito anche al loro singolo interno. Lo si potrebbe apprezzare, come succede per la Annunziata, per Fazio e per la Bignardi, solo cogliendolo nella somma delle trasmissioni". Quanto al caso scoppiato in queste ore, "non ho visto Annozero, ma so che Santoro - al dibattito vero e proprio, con la sua preminente ritualità - preferisce la forma dell'inchiesta - continua Zavoli - costruita sui servizi degli inviati e le testimonianze raccolte sui set qua e là allestiti. Con questa modalità è più facile venir meno al principio della completezza, una carenza non sempre emendabile dallo studio. Cruciale, in ogni caso, è dar voce a istanze diverse, specie in un contesto che lasci spazio a critiche anche gravi, rivelatesi poi fondate, ma che abbia visto il Paese chinato su una tragedia in un sollecito, diffuso e responsabile atteggiamento di solidarietà".
"I vertici della Rai - conclude il presidente della Vigilanza - stanno acquisendo i
dati per formarsi sulla vicenda un parere equanime, su cui la commissione che presiedo sarà del tutto legittimata a esprimere un giudizio e, se del caso, un indirizzo non censorio, ma più vincolante che in passato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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