Tra Zegna e Yacht Club Portofino va a vela

È certamente il personaggio più divertente e colorato del borgo: si chiama Mariangela Canale. È l’ultima delle «moicane portofinesi» con la sua pasticceria-panificio Canale. Datato 1911. Mariangela, dietro il banco, tiene comizi colorati, parla di una Portofino «senza anima», diventata solo una passerella di boutique, di marchi, di case d’abbigliamento.
È rimasta sola o quasi Mariangela?
«Sola, io e Puny e qualche altro. Non ci ritroviamo più, una tristezza. Dovrei essere contenta quando entra da me Berlusconi o la Afef. No, non è così. I tempi antichi, le piccole botteghe, una Portofino a misura d’uomo non c’è più, scomparsa».
Però Berlusconi...
«Quando arriva è sempre qui. Mi racconta, ama la mia focaccia, un gran signore».
Trovategli una villa, la cerca disperatamente.
«Lo so, ma qui a Portofino è tutto preso. Esaurito dal “nuovo mondo”».
Anche Dolce e Gabbana sono qui da lei. Si abbuffano sulle pizze e sul pane fresco...
«Glielo dico sempre a Stefano, ma fate abiti un po’ più semplici, popolari: come faccio a vestirmi come dicono loro...».
Sorride un po’ malinconica, Mariangela. Nel suo panificio si consumano chiacchiere, flirt, sussurri e qualche grida. Lei sa tutto di tutti, ma tace, una tomba. «Ne avrei da dire». La bottega è piena di targhe, di antichi ricordi: 1911 Canale e Figallo. Poi rimane Canale, lei. Che sta subendo, anche questa volta, l’invasione del «mondo nuovo».
Il mare di turisti è in agguato e Mariangela non capisce, ma si adegua. Sta arrivando il gioielliere Rocca, antico marchio milanese (datato 1872), si attende Dior, si stanno aprendo le altre boutique: Zegna imperversa, anche se ha tolto dal mercato le famose cravatte «twins» (quelle doppie) perché il fratello di Montezemolo, inventore delle stesse, ha preso per lui il marchio in esclusiva. Rocca prenderà il posto di Cartier in piazzetta. Mariella Burani, in fondo alla calata Marconi, vuole abbinare moda e cultura: abiti splendidi fra un libro e l’altro.
E poi le regate. Dopo le polemiche sulla fuga di Zegna, ecco lo Yacht Club Italiano che fa felice il sindaco, Giorgio «Tigre» Devoto. A metà maggio (11-13) grandi eventi marinari, regia dello Yacht Club, grande sponsor a sostituire Zegna. Un bel colpo per il borgo.
Intanto Puny si crogiola in piazzetta con la sua «filosofia»: attende i nomi chic. Anche lui, come Mariangela, è l’ultimo dei romantici. Ha già lasciato in mano ai familiari la guida del ristorante, anche se il suo sguardo attento non manca mai fra un tavolo e l’altro.
Arrivano anche le belle commesse o le direttrici di boutique. La dolce e bionda Nadia («Louis Vuitton») sorride offrendo l’ultima creazione della casa, una borsa da tremila euro, fascinosa.

Dice Alessandra sul gradino chic di Brioni: «Sarà una stagione curiosa, la speranza sono i turisti. Americani e tedeschi». Alessandra fa scivolare sul banco una camicia rosa, di seta, adorabile: «Ne vanno pazze le francesi». Il suo sorriso ha fatto raddoppiare il fatturato, così dicono i suoi fan.

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