Zegna è un'Oasi di eleganza dove il cashmere è una vera poesia

Un dialogo tra natura e tecnicità: così Alessandro Sartori racconta una collezione interamente ecologica. Che è il vero lusso moderno

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Nella moda c'è chi parla di ecologia e chi la fa sul serio. È il caso del Gruppo Ermenegildo Zegna che ieri sera ha fatto sfilare una poetica collezione couture per l'inverno 2018 nell'edificio di via Roentgen della Bocconi progettato da Grafton Architects. «Un dialogo tra natura e tecnicità» ha detto il direttore artistico Alessandro Sartori presentando i sensazionali capi prodotti in Oasi Cashmere, un materiale realizzato senza l'intervento della chimica né in fase di lavaggio né per le tinture utilizzando solo elementi naturali come funghi, erbe, radici, fiori, bacche, foglie e legni: la flora protetta della celebre Oasi Zegna dove è stato salvato un coleottero in via d'estinzione (il Carabus Olympiae Sella) caratterizzato dal carapace dorato.

«L'oro non l'abbiamo fatto, ma dopo 12 anni di studio siamo riusciti a ottenere perfino il nero e i colori fluo: un vero sogno» racconta Sartori spiegando che il giallo viene dai finferli, il viola dal fiore di crocus, il verde dai pini e toni aranciati dalle azalee. Basterebbe questo per gridare al miracolo: lavaggi e tinture industriali sono altamente inquinanti, ma finora colori e finissaggi naturali avevano il triste sapore dello stile sessantottino. Questo è invece lusso allo stato puro per via delle magnifiche forme ottenute da un sapiente uso del tailoring che prevede giacche da un petto e mezzo che sembrano chiuse anche quando le porti slacciate oppure cappotti con la cintura che dietro diventa martingala e passa all'interno del capo con il sistema entre deux dell'alta moda anni Quaranta. La maggior parte dei pantaloni ha una specie di polsino da ciclista alla caviglia mentre i pullover (uno più bello dell'altro, con motivi jacquard ripresi dal disegno dei legni caduti sulla neve) hanno un taglio dritto orizzontale all'altezza del collo spesso decorato da cravatte-sciarpa.

Lo sport è onnipresente in capi speciali come la tuta da sci imbottita in ovatta di lana, una forma di «riscaldo» che si ritrova anche nei capi più cittadini tipo il cappotto con tasche sfondo piega. I 45 ragazzi scelti con una casting effettuato simultaneamente a Los Angeles, Londra, New York, Milano e Shangai sfilano su un set progettato da Thomas Flechter, l'artista e fotografo svizzero che ha impiegato sette anni per realizzare il libro Snow dedicato a tracce e impronte lasciate sulla neve. Il set è quindi invaso da neve artificiale, ma del tipo costoso che non si appiccica ai vestiti e ai capelli degli ospiti. Del resto fare le cose come natura comanda non ha prezzo: l'Oasi Cashmere costa anche il 15 per cento più del normale, ma se fosse pura lana vergine costerebbe il doppio.

Anche per questo è particolarmente importante sfilare alla Bocconi, sede da anni del MAFED (Master in Fashion Experience & Design) all'interno della SDA (Scuola di Discipline Aziendali). Poco lontano da qui, allo Spazio Forma di Piazza Tito Lucrezio Caro, la bella mostra intitolata From Here On (da qui in avanti) organizzata da Manintown (rivista online con due numeri cartacei all'anno) in occasione della moda maschile a Milano. Si tratta di 30 foto rielaborate dall'artista Francesca Galliani sui cambiamenti in corso nelle persone transgender e nella città di New York stampate anche su alcune T-shirt che verranno proposte al White nella sezione «Arte che Cammina». Milano Moda Uomo apre quindi i battenti sotto il segno di un politically correct più interessante e sensato dei deliri boldriniani. Avremo anche gli eventi aperti al pubblico ad esempio da Etro per festeggiare i 50 anni dalla fondazione del brand con il massiccio intervento dei social. Molto gettonata anche la tendenza delle sfilate CO-ED, misteriosa sigla che significa uomo e donna insieme. In calendario abbiamo 55 appuntamenti tra sfilate e presentazioni con due giorni (oggi e domani) pieni all'inverosimile e due mezze giornate scarse.

Comunque sia l'idea della settimana della moda maschile italiana che comincia a Firenze e finisce sul Naviglio funziona eccome: le logiche di campanile come la trascuratezza ecologica e l'intolleranza sessuale sono cose vecchie come i dinosuari.

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