Paolo Giordano
Certo che Porfirio Rubirosa era di tuttaltra pasta ma che volete, i tempi sono cambiati. Ora davanti al Cafè de Paris i playboy lasciano le Ferrari con le doppie frecce, il cachecoll è roba da televenditori e quindi è finalmente il tempo di Antonio Zequila, il «mandrillo mechato» (grande Simona Ventura!) che domenica allora di pranzo ha minacciato di morte il bufalo sgolato Adriano Pappalardo conquistando finalmente il suo obiettivo, lattenzione dei potenti, cosa che finora non gli è riuscita pur avendoci provato in tutti i campi dello spettacolo. Quando il direttore Del Noce ha annunciato: «Mai più quei due su Raiuno», Zequila ha coronato il sogno: contare nel mondo di chi conta e non importa come e quante bandiere bisogna cambiare. Ci aveva provato in tutti i modi, facendo il Diabolik nei fotoromanzi o la fila per il Costanzo Show, recitando nellimperdibile College con Federica Moro (unico attore doppiato) o inventandosi di aver sedotto «talamicamente» (da talamo, ndr)) tutto il seducibile «perché le faccio impazzire con le mie misure». Visto che Cristina Quaranta è stata fin troppo banale («È un provolone sfigato»), diciamo che il ritratto migliore di questo salernitano 41enne è quello di Lory Del Santo che ce lha in mente perché «è lunico che appena conosciuto lo inviti a casa per un aperitivo e lui si presenta con il trolley». Però attenzione, litigando con Arianna David (chi?) lui ha precisato: «Io ho lavorato con Zeffirelli, invece tu hai fatto solo Miss Italia». Gli mancava, allora, lultimo aggiornamento alla sue prodezze cinetelevisive: il film Parentesi tonde con la Lecciso, ma mica Loredana, Raffaella. Perciò che cosa volete che sia il pecoreccio soprannome Er Mutanda (da Striscia la Notizia) per uno che la pornostar Milly DAbbraccio ha benedetto con un «Antonio ha pochissimo da invidiare a Rocco Siffredi»?
Molto più terra terra di Flavio Briatore, assolutamente trasversale, pettinato meglio di Cucuzza, ha loccasione di diventare lalter ego (maschile o pacs?) di Flavia Vento: siamo in campagna elettorale e potrebbe agevolmente cambiare ben due bandiere in pochi mesi, con ottime speranze di centrare quella giusta. Non lo farà, perché ad Antonio Zequila, che ha tutto, persino un fisico scolpito e la fede in San Gaspare, manca il colpo vincente, il guizzo in area. Quando arriva la palla giusta, lui è affaccendato in altre faccende e cioè a districarsi tra le esagerazioni che spaccia a piene mani per la gioia dei rotocalchi ma solo di loro. «Scusa mi dici chi sei tu?» gli ha candidamente chiesto Maurizio Ferrini quando se lo è visto sbarcare sullIsola. Uno scontro tra nani, con Zequila nella parte del mandrillo Golia: bellissimo, ambiziosissimo eppure umiliato da un qualsiasi Ferrini Davide.
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