Zimbabwe, nel mirino dei miliziani di Mugabe le fattorie dei bianchi

da Harare

È braccio di ferro in Zimbabwe tra opposizione e governo sulla diffusione dei risultati delle elezioni, mentre continuano le minacce di sostenitori del presidente Robert Mugabe a fattorie di proprietà dei bianchi - ci sono state anche alla proprietà di un italiano - e la Farnesina raccomanda di «evitare viaggi non necessari» nel Paese dell’Africa australe.
L’Alta corte ha rimandato di nuovo, a oggi, la decisione sulla pubblicazione dei risultati del voto da parte della Commissione elettorale. Ieri il partito di Mugabe, lo Zanu-Pf, ha chiesto un nuovo conteggio e un riesame di tutto il «materiale elettorale». Ma la chiusura dell’opposizione è netta perché, sostiene, secondo la legge un nuovo conteggio è «illegale», in quanto la richiesta sarebbe dovuta pervenire entro 48 ore dall’inizio dello scrutinio.
La tensione cresce anche nei confronti dei pochi proprietari terrieri bianchi rimasti nel Paese. Un gruppo di veterani, ex combattenti della lotta di liberazione fedeli a Mugabe, ha fatto irruzione, ieri, nella fattoria di un italiano (sono 900 gli italiani che vivono in Zimbabwe), minacciando di occuparla.

Al loro arrivo i veterani hanno trovato solo il personale della fattoria perchè il proprietario, al momento, è in viaggio fuori dal Paese. Poi se ne sono andati. Sotto tiro anche altre fattorie appartenenti a bianchi. E da ieri la Farnesina raccomanda di «evitare viaggi non necessari in Zimbabwe».

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