Zingari scatenati, se non rubano si divertono a distruggere tutto

Zingari scatenati, se non rubano si divertono a distruggere tutto

(...) Sono il simbolo dell’impunità degli zingari che in città fanno ciò che vogliono e vengono sostenuti da iniziative del Comune e degli enti locali. Anzi, soprattutto in queste ultime settimane sembrano addirittura scatenati. Per avere conto di un’altra delle loro più recenti «prodezze» basta chiedere al paese che vive sotto scacco di un gruppo di zingari. Conosciuti dai carabinieri della zona, controllati a distanza, ma mai abbastanza se nel borgo di Geo, comunità ai piedi della Madonna della Guardia all’interno del Comune di Ceranesi, quando arrivano i nomadi che alloggiano nel campo comunale di Bolzaneto funziona un po’ come una volta quando le carovane di zingari passavano per le città: donne e bambini scappano, mentre gli uomini fanno un passo fuori dall’uscio per cercare di tenere a distanza un gruppo di zingari che da anni saccheggia e devasta.
L’ultimo scherzo al paese lo hanno fatto la scorsa settimana vandalizzando tutti gli attrezzi che servivano per la sagra del paese: erano radunati in un capanno vicino al campo sportivo in attesa essere riportati nei magazzini della parrocchia alla fine della festa. Custoditi sotto chiave, ma non abbastanza al sicuro per permettere ai vandali di entrare, devastare i fornelli a gas utili per cucinare, due freezer porta vivande e spaccare diverse bottiglie di vino. Un atto vandalico senza altri scopi visto che qui poteva essere fatta razzia di generi alimentari d’ogni tipo, ma niente è stato portato via. Rompere, tanto per fare un dispetto. Così come per dispetto quelli del campo di Bolzaneto spesso arrivano da queste parti e cacciano i bambini del paese dal campo da calcio privo ormai di custode e lasciato aperto dal comune di Ceranesi che raccomanda in una targa: «L’utilizzo del campo è riservato ai residenti del Paese». Zingari che residenti non sono ma quando arrivano giocano loro mettendo in fuga chi occupa il campo. Hanno messo in fuga anche l’ultimo custode: picchiato due volte perché faceva resistenza. Al campo erano state rotte le porte da gioco e rovinati gli spogliatoi con danni ai rubinetti e alle panche. Non basta perché da queste parti, nei garage delle case, è consuetudine avere frighi dove vengono conservati i prodotti degli orti.

Le forzature delle serrature non si contano: portano via quello che possono tanto che, in questa tranquilla comunità, la gente sembra aver superato ogni limite di sopportazione: «Non sanno cosa sia l’integrazione, sono prepotenti e invadenti oltre ogni limite. Non abbiamo ancora reagito ma arriverà il giorno».

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