Se ne scopre una al giorno. I rom che hanno lasciato la città grazie ad una precisa ordinanza di Giampiero Mariani, che a Desio è il sindaco, dove sono andati a finire? In villeggiatura. Dopo che per parecchio tempo le donne facevano la questua in centro, i ragazzini pescati dai carabinieri a rubare, le ragazzine si offrivano per qualche euro nei giardinetti vicini al cimitero, adesso gli zingari si sono concessi un periodo di vacanza.
Qualche carovana è partita per le incantevoli coste della Sardegna. Altri hanno preferito le temperature più fresche delle montagne bergamasche. Noialtri, qui ha grattarci la testa per pagare la rata del mutuo, farci imperlare la fronte dal sudore, vedere il barile del greggio che sale alle stelle, tirare la cinghia per pagare bollette di Enel, gas, telefono, stare attenti ai prezzi quando facciamo la spesa, mentre i rom lasciano la città natale di Pio XI e puntano i camper verso mari e monti. Devono rilassarsi dopo lo stress accumulato in un anno di duro lavoro. Qualche settimana fa lassociazione Kirvè aveva raccolto le firme per convincere il primo cittadino a revocare il provvedimento. Niente, Giampiero Mariani è stato irremovibile: «Finite le scuole aveva detto devono sloggiare». E la petizione pro-rom è finita in un angolo della sua scrivania tra le scartoffie. Ora, i volontari dellassociazione Kirvè giurano che i loro amici hanno fatto le valigie per rispettare le volontà della giunta comunale. In ogni caso, pur non ammettendolo direttamente, hanno avuto la confidenza che i loro amici hanno unito il necessario al superfluo. Sono partiti per le ferie.
Gli zingari se ne vanno ma solo per le vacanze
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