(...) giocando sul giornalista che ha votato tre volte.
Ma non sempre la via più semplice è quella più giusta. E devo dire che, anche stavolta, siete riusciti a stupirmi: non è arrivata nessuna delle telefonate di lamentele che temevo, ma solo incitamenti del popolo della famiglia del Giornale ad andare avanti sulla strada dellonestà intellettuale e non su quella della facile demonizzazione degli avversari politici (anche perchè, sfogliando la nostra raccolta, si vede che non gliene facciamo passare una, facendo spesso opera di supplenza di un centrodestra non sempre abbastanza pronto a fare le barricate). Ne cito tre per tutti: Nicla Ghironi, Enrico Cimaschi e Gian Luca Fois, che ringrazio per il calore dei loro messaggi di attenzione.
Così come diamo al Pd ciò che è del Pd, diamo ovviamente al Pdl ciò che è del Pdl. E ieri il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha battuto un colpo di quelli forti approvando le norme per le zone franche in quartieri svantaggiati di alcuni centri, fra i quali ce nè anche uno ligure: Ventimiglia. Un provvedimento che ha le caratteristiche per rilanciare lestremo ponente, che ha sofferto molto: prima leuro, e poi la crisi che ha coinvolto anche molti frontalieri.
Sandro Biasotti, che ormai con Scajola costituisce una sorta di coppia di fatto, ha immediatamente ringraziato il ministro, rilanciando unulteriore idea, una zona franca cittadina: «Credo che esistano gli spazi per includere quelle realtà come Genova che negli ultimi anni hanno subito uno sboom demografico che ha creato non pochi problemi alla categoria del commercio al dettaglio. Da marzo ci penseremo noi».
Insomma, è come se il centrodestra avesse ritrovato la voglia di combattere. E limmagine migliore è proprio quella di Scajola che - come avevano assicurato i suoi due dioscuri, Michele Scandroglio e Pierluigi Vinai, tanto diversi da essere complementari - non si sta risparmiando nulla, mettendo fiumi di parole di cartavetrata sulla leggenda dei «due Claudi».
Lesternazione sui consiglieri regionali di centrodestra «cacasotto» - che è ingenerosa nei confronti dei sei-sette che lavorano bene, ma fotografa alla perfezione almeno la metà di coloro che occupano gli scranni di opposizione in via Fieschi, facilmente identificabili per la loro assenza assoluta dalle nostre pagine negli ultimi cinque anni, tranne che nelle foto di gruppo - è stato solo il primo tassello. Ora il prossimo passo è fare attenzione alle candidature: ci sono in giro nomi che qualcuno vorrebbe riproporre e che mettono i brividi al solo pensiero.
Così come è perfetta la campagna di esternazioni scajoliana che ha giustamente identificato nel «quoziente familiare» sul modello europeo, per ridurre la pressione fiscale alle famiglie con più figli (mi autodenuncio, io ne ho tre e quindi sono in pieno conflitto di interessi), il primo passo per la riforma delle tasse.
Ma il meglio di sè Scajola lha dato abbandonando il politicamente corretto e rispondendo a un dipendente Atitech, azienda del gruppo Alitalia, che lo contestava a Napoli: «Tanto sappiamo come finisce: che voi politici vi arricchite e che gli imprenditori si arricchiscono».
Non sarà elegantissimo, ma è tremendamente efficace. Chapeau.
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