Lo zoo in gomma di Benni e Altan

Giacomo Susca

Uno zoo in gommapiuma per dare sfogo all'immaginazione. Da oggi fino al 7 dicembre all'Artandgallery si anima il Mondo Babonzo: il Museo delle creature immaginarie: quelle partorite dalla mente di Stefano Benni (narratore e poeta), Francesco Altan (disegnatore) e Pietro Perotti (scultore e scenografo con un passato da metalmeccanico a Mirafiori). Il risultato è compreso in 160 metri quadrati di esposizione a dir poco bizzarra, svincolata dai canoni dell'arte come un'avanguardia. Il progetto è realizzato con Amref Italia, l'organizzazione senza fine di lucro per la salute e lo sviluppo dell'Africa, a cui le istituzioni locali hanno offerto il patrocinio. «Abbiamo pensato a un percorso educativo dedicato ai bambini - riferisce Ilaria Borletti, presidente di Amref Italia - per trasmettere loro che l'immaginazione, se veramente libera, non può non accompagnarsi alla tolleranza, al rispetto dell'ambiente, alla curiosità e all'empatia per i loro coetanei africani». Una vicinanza che si promette di trasformarsi in aiuto concreto, visto che il denaro incassato con gli ingressi alla mostra e con il libro (che uscirà a fine mese) sarà devoluto alle comunità masai di due villaggi del Kenya meridionale, duramente colpiti dalla siccità. Il piano prevede la costruzione di pozzi e strutture idriche, oltre ad attività di prevenzione sanitaria e interventi per la conservazione delle risorse. Le sculture in gomma piuma ad opera di Perotti e le tavole originali di Altan raffigurano animali immaginari ormai estinti, altri sono tratti dagli universi fiabeschi di Benni, altri ancora sono frutto della fantasia spinta degli autori. È così per il Babonzo, la creatura verde che dà il nome all'installazione, che sulla testa ha una mano per esprimere i propri sentimenti e col tempo rimpicciolisce invece che crescere. Lo stesso vale per la Viponia, l'ermafrodito che «vive nelle vicinanze dei vip esibendo le parti del corpo più carnose nella speranza di essere notato da un talent scout, per poi finire in un reality show». E che dire allora del Porcospino autostradale, che ha sviluppato aculei di ferro e catarifrangenti per difendersi dagli automobilisti pirata? «Come vedete questo non è un posto normale - scherza Stefano Benni -. Semplicemente è un luogo in cui non c'è bisogno della ragione e i più piccoli possono scatenarsi con forme e colori. Ci piacerebbe integrare la mostra con le loro creazioni». Infatti ai bambini dai 5 ai 7 anni sarà permesso di montare oltre 300 pezzi, completare le didascalie e avanzare proposte.

I più grandi affronteranno il tema dell'acqua, mentre gli studenti delle scuole medie parteciperanno ad un laboratorio sul continente Nero.
Mondo Babonzo: il Museo delle creature immaginarie via Arese 5, da martedì a domenica, ore 10-19, tel. 02.54107566

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