RomaA circa 20 giorni dalla firma del protocollo dintesa «Regio Prima Latium et Campania» per lo sviluppo dellEconomia del Mare, le Camere di Commercio di Caserta, Latina, Napoli, Roma e Salerno hanno presentato a Roma i punti salienti dellaccordo. Nei giorni scorsi, infatti, si è svolta la tavola rotonda «Economia del Mare: Lazio e Campania leader nel Mediterraneo». Tra i promotori anche la Camera di Commercio di Viterbo, che ha ufficializzato la sua adesione formale.
I lavori sono stati aperti dallassessore al lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza. «Siamo impegnati - ha detto - a sostenere la formazione professionale nei mestieri del mare, in grado di favorire quei profili specializzati in grado di creare nuova occupazione». Poi ha parlato dei primi corsi dellIstituto Tecnico Superiore «G. Caboto» di Gaeta, dove si formeranno i nuovi ufficiali di bordo, gli ufficiali di coperta e i direttori dei porti.
Per Vincenzo Zottola, presidente della Cciaa di Latina, «la tavola rotonda è stata la prova generale di un primo lavoro congiunto, per dare immediata operatività al protocollo di intesa. Saranno costituiti due tavoli di coordinamento: uno politico-strategico formato dai presidenti delle Camere di Commercio, laltro tecnico-scientifico composto da esperti di valenza nazionale e coordinato dai rispettivi segretari generali. Attraverso listituzione di un fondo comune per leconomia del mare, si procederà, inoltre, alla costituzione di un centro studi finalizzato alla valorizzazione e alla progettazione delle iniziative stabilite in fase strategica. Le Cciaa - ha aggiunto Zottola - intendono lavorare insieme a progetti di rete per linternazionalizzazione, innovazione e integrazione tra tutti i settori che contribuiscono alla creazione del cluster dellEconomia del Mare, come logistica e trasporti, portualità, formazione, pesca, cantieristica navale e, soprattutto, turismo da diporto».
In altre parole: il mare come terminale di una più ampia strategia di marketing territoriale per integrare i settori marittimi con quelli delle produzioni tipiche territoriali: artigianato, agroalimentare, patrimonio culturale, storico e architettonico e altro ancora.
«Ricordiamo - ha concluso Vincenzo Zottola - che messe insieme le due regioni rappresentano un quinto della produzione e dei servizi dellintero Paese.
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