da Roma
Il governo apre le ostilità contro lUnione europea e la sua riforma del settore dello zucchero. A scendere in campo contro Bruxelles è stato direttamente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. LItalia, ha annunciato il premier al termine del Consiglio dei ministri, «è assolutamente contraria alla proposta della Commissione Ue per una riforma del settore dello zucchero che - ha spiegato - comporterebbe la chiusura di tutta la produzione e metterebbe a rischio 71mila posti di lavoro». Le parole di Berlusconi servono a sostenere il piano del ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno che consiste una riduzione volontaria della produzione nazionale con la concentrazione delle attività in 10 stabilimenti invece degli attuali 19. LItalia sconta un grave ritardo nella competitività delle aziende ed è quindi più esposta altri alla concorrenza e questa situazione è accentuata dalla riforma europea. Per questo, ha annunciato Berlusconi, il governo ha già inviato una lettera al presidente di turno dellUe Blair «per dire un no chiaro e tondo a Bruxelles».
Il Consiglio dei ministri ha anche approvato il piano dellagenda di Lisbona. LItalia, in linea con lobiettivo europeo di trasformare il Vecchio continente nellarea più competitiva del mondo, ha varato una serie di interventi che potrebbero valere tre miliardi di euro. Tutto dipende da quanto lo Stato incasserà dalle dismissioni immobiliari, perché non è possibile fare questo tipo di spese in deficit, ha precisato il ministro alle Politiche comunitarie Giorgio La Malfa. «LItalia si è mossa per tempo. E abbiamo anche lorgoglio di dire che siamo i primi a presentare questo nostro piano per limplementazione della strategia di Lisbona dal 2005 al 2010», ha commentato Berlusconi.
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