Zunino «stringe» su Mediobanca ma non sul patto

La famiglia dell’immobiliarista sale al 3,8% dell’istituto: «È un investimento stabile». I grandi soci e la prospettiva del consiglio

da Milano

Luigi Zunino prova a farsi spazio tra i grandi soci di Mediobanca portando l’impegno della propria famiglia dal 3 al 3,78 per cento. Una fiche da 540 milioni complessivi ai valori di Piazza Affari che proietta l’immobiliarista su posizioni paragonabili a quelle di alcuni azionisti storici di Piazzetta Cuccia.
Gli acquisti si sono concentrati alla fine del 2006 e nella quota è stata conteggiata anche una nuova partecipazione (0,49%) in capo alla moglie Stefania Cossetti Zunino, ma l’annuncio cade a pochi giorni dall’assemblea che lunedì sarà chiamata a riammettere Cesare Geronzi e Roberto Colaninno nel board di Mediobanca. Coincidenza che, insieme ai contatti diplomatici per il rinnovo del patto di sindacato atteso a fine marzo, ha sollevato molte domande sulle ambizioni di Zunino. Malgrado quest’ultimo non abbia presentato alcuna richiesta in proposito limitandosi a definire in un comunicato il proprio investimento «stabile e di lungo termine» lodando al contempo gli «straordinari» risultati dell’ultimo bilancio della merchant bank presieduta da Gabriele Galateri di Genola.
La leve del patto sono nelle mani di Piergaetano Marchetti, impegnato a studiare anche eventuali modifiche nella governance. Sul tavolo del giurista non risultano tuttavia disdette, neppure da parte di Fiat (1,8%) che aveva più volte accennato a un suo prossimo disimpegno. L’altro grande socio apparso in bilico è Pirelli (1,8%) che ha però già completato il previsto piano di cessione e quindi, a meno di imprevisti, assicurerà la linea della continuità. Fattore che restringe le possibilità di un allargamento del patto che blinda già oltre la metà del capitale e che molti in Piazzetta Cuccia auspicano «più leggero».
Una evoluzione parzialmente diversa potrebbe invece avere la compagine del board, magari per riservare in prospettiva un posto a Zunino. L’ingresso permetterebbe al patron di Milano Santa Giulia di coronare il proprio inserimento nella grande finanza italiana dopo l’accordo con gli Agnelli per la compravendita di Ipi.

Oltre a Zunino (azionista di Mediobanca con il 3,29% attraverso Tradim, Sviluppo Nuove Iniziative e Zunino Investimenti Italia) analoghe aspirazioni potrebbe però avere anche Danilo Coppola, l’altro immobiliarista presente in forza nel libro soci (5%). A questo punto l’attenzione si sposta a lunedì quando, prima di affrontare i soci, Galateri sarà impegnato in un comitato esecutivo che dovrebbe tuttavia essere di routine.

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