Zurigo - Più che di un museo, ha l’aspetto di un villino nobiliare. È la Fondazione Buehrle a Zurigo riconoscibile, all’esterno, dalle imposte di ferro che coprono interamente le finestre dell’edificio. Forse anche per questo i ladri hanno preferito trasformarsi in rapinatori, entrando armati dall’ingresso principale mezz’ora prima dell’orario di chiusura.
I custodi, dinanzi alla pistola puntata alla tempia, si sono subito acquietati e i tre banditi esperti d’arte hanno rubato in 3 minuti e 30 secondi i capolavori commissionati sicuramente da un pazzo (nell’ipotesi che immagini di rivenderli) o da un malato (nell’ipotesi che voglia goderseli in privato).
Un colpo grosso che passerà alla storia come il furto più ricco messo a segno in un museo europeo: 112 milioni. A tanto ammonta il valore dei quattro dipinti firmati da Cézanne, Degas, Van Gogh e Monet rubati domenica scorsa dal Buehrle di Zurigo, che ospita una delle più prestigiose collezioni di arte impressionista e post-impressionista.
Gli oli trafugati si intitolano «Campo di papaveri vicino a Vetheuil» di Claude Monet (1879), «Il Conte Lepic con le sue figlie» di Edgar Degas (1871), «Ramo di castagno in fiore» di Vincent Van Gogh (1890) e «Il ragazzo dal gilet rosso» di Paul Cézanne (1888).
Gli inquirenti hanno annunciato che «una maxi ricompensa di sessantamila euro è stata offerta a chiunque fornisca informazioni utili al ritrovamento dei quattro valorosissimi dipinti». La polizia li ha definiti proprio così, «valorosissimi», come i dardi di Gugliemo Tell.
«I tre uomini armati e mascherati - ha spiegato il portavoce della polizia zurighese, Mario Cortesi - si sono introdotti nel piccolo museo alle 16.30 dell’altroieri, hanno costretto gli addetti e i 15 visitatori presenti a sdraiarsi in terra sotto la minaccia delle armi e si sono poi radunati nella sala principale al piano terra da dove hanno prelevato le tele».
I rapinatori erano di «taglia media» e vestiti in modo «sobrio»: particolari che si riveleranno certamente utilissimi per rintracciare i colpevoli...
Caricata la refurtiva su un’auto bianca, sono fuggiti in direzione di Zollikon, sobborgo a sud-est di Zurigo.
«I ladri hanno agito all’insegna del sangue freddo e della professionalità - spiegano gli investigatori -. Con una rapina a mano armata in un museo è stata raggiunta una nuova frontiera».E, oltre la frontiera (svizzera), saranno già anche i ladri che hanno ripulito i muri del Buehrle.
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