Migranti, vacilla la nuova strategia delle Ong: cosa è successo al veliero Nadir

Per la nave tedesca si tratta del secondo stop in un mese, nel frattempo la Germania ha bloccato i fondi per le Ong e il semestre europeo danese chiede una stretta sui migranti

Migranti, vacilla la nuova strategia delle Ong: cosa è successo al veliero Nadir
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Non ci sono più le grandi navi per i migranti nel Mediterraneo centrale o, per lo meno, la loro presenza si è notevolmente ridotta negli ultimi due anni. Di recente a incidere è stata la decisione del governo tedesco di tagliare i fondi che ogni anno venivano elargiti per le Ong dei migranti, per le navi di medie e grandi dimensioni battenti bandiera tedesca che recuperavano i migranti al largo della Libia per poi sbarcarli in Italia. La Ong Sea-Eye, una di quelle che ha maggiormente usufruito di tali finanziamenti, ha già "minacciato" che lascerà le sue navi in porto se non otterrà più i fondi del Bundestag. Ma il governo tedesco non è sembrato particolarmente sensibile a tale minaccia, tanto che non ha fatto passi indietro, costringendo la Ong ad aprire un raccolta fondi privata.

In mare in questo periodo si trovano per lo più i piccoli velieri o motoscafi, che hanno una capacità di carico ridotta rispetto alle grandi navi ma vengono utilizzate per ottenere porti vicini dalle Ong. Una strategia che finora ha funzionato, ma che sembra non dare più i risultati sperati dalle organizzazioni, tanto che è notizia di queste ore che il piccolo veliero Nadir, della Ong ResqShip, è stato sottoposto a fermo amministrativo nel porto di Lampedusa dopo lo sbarco di quasi 60 migranti irregolari. Anche questo veliero è parte della flotta civile battente bandiera tedesca e si tratta del secondo fermo in un mese per la Ong tedesca, che non ha perso tempo a denunciare quella che ritiene sia un'ingiustizia perpetrata dall'Italia.

"Non ci è permesso salpare perché facciamo ciò che l'Ue si rifiuta di fare: proteggere la vita delle persone in mare. Invece di onorare il proprio mandato, l'Unione Europea si concentra sulla repressione degli sforzi civili volti a proteggere i diritti umani fondamentali. Questo è scandaloso", si legge in una nota dell'organizzazione. Non è ben chiaro dove sia scritto che l'Italia, e l'Europa, debbano consentire l'ingresso arbitrario di soggetti senza documenti all'interno dei propri confini, anche di coloro i quali non hanno diritto alla protezione internazionale.

Per il momento non sono state rese note le accuse formulate alla Ong tedesca ma è appena iniziato il semestre del Consiglio europeo a guida danese, con il primo ministro socialista Mette Frederiksen che ha già dettato la linea: maggiore protezione dei confini e rimpatri più rapidi per chi non ha diritto di rimanere in Europa. Con buona pace delle Ong.

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