Il 18 settembre 2024 moriva, a soli 59 anni, Salvatore Schillaci, per tutti Totò, bandiera della nazionale Azzurra. Dai titoli in bianconero fino a Italia '90, il calciatore palermitano è stato uno dei grandi interpreti del calcio italiano.

Il 18 settembre 2024 moriva, a soli 59 anni, Salvatore Schillaci, per tutti Totò, bandiera della nazionale Azzurra. Dai titoli in bianconero fino a Italia '90, il calciatore palermitano è stato uno dei grandi interpreti del calcio italiano.
"Totò è il volto bello della Palermo che non molla". Lo ha detto il parroco della cattedrale di Palermo, Filippo Sarullo, nell'omelia per i funerali di Totò Schillaci, davanti a migliaia di palermitani e al presidente della Figc Gabriele Gravina. "Totò ha trasmesso luce - ha aggiunto - anche attraverso i suoi occhi vivi ed eloquenti, amandovi come figlio, marito, papà, fratello, familiare, parente, amico. Ma in tanti oggi sono qui per ricordarlo come il calciatore delle notti magiche, perchè ha fatto sognare l'Italia. In questi giorni tanti i messaggi, tanti i pensieri, tante le parole, tanto l'affetto dimostrato da parte del mondo del calcio e dello sport, delle istituzioni e del popolo; è stato un coro unanime di dispiacere, dolore, lacrime, ricordi, che attestano le qualità umane e professionali di un talento, di un fuoriclasse, di un grande della storia umana e calcistica che nasce e muore qui a Palermo, tra gente comune, e vive e si distingue nella scena internazionale, anzi mondiale, come campione prodigioso, una leggenda del calcio". Totò è stato "prima di tutto un battezzato, un uomo, un figlio, un fratello, un padre, un marito, un lavoratore, un amico, e da sempre un calciatore, fin da bambino. Totò rappresenta la favola di chi ce l'ha fatta