Il sostituto procuratore generale Massimo Gaballo chiede con un ricorso alla Cassazione di annullare la sentenza di appello bis che lo scorso giugno ha cancellato l'ergastolo per l'ex primario dello clinica Santa Rita, Pierpaolo Brega Massone (nella foto, con la moglie). I giudici avevano fatto cadere l'accusa di omicidio volontario e lo avevano condannato a 15 anni di carcere. «Risulta evidente il nesso teleologico tra gli omicidi (volontari o preterintenzionali) e la truffa - si legge nel ricorso del pg - dal momento che la stessa sentenza della Corte d'appello ha accertato che gli imputati operarono animati da mero fine di lucro o di affermazione personale e professionale». Secondo il magistrato, è «errata l'impostazione» in base a cui la Suprema corte «arriva a ritenere che gli imputati non fossero consapevoli dell'inutilità degli interventi, riqualificando di fatto i reati in omicidi colposi». A questo punto, argomenta il pg, dovrebbero rispondere di omicidio colposo, eventualità che la Corte d'appello aveva però «espressamente escluso».
Il ricorso è stato presentato anche per Fabio Presicci, il vice di Brega, condannato a sette anni e otto mesi. Anche la difesa dell'ex primario, rappresentata dall'avvocato Nicola Madia, aveva presentato ricorso nei giorni scorsi chiedendo il minimo della pena e la concessione delle attenuanti generiche.CBas
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