Durante la discussione in Aula il PResidente del Senato ha fatto gli auguri a Boccia per il suo compleanno. LA premier Meloni, invece, ha mandato al Senatore un biglietto tramite un commesso dell'Aula. Senato (Alexander Jakhnagiev)

Durante la discussione in Aula il PResidente del Senato ha fatto gli auguri a Boccia per il suo compleanno. LA premier Meloni, invece, ha mandato al Senatore un biglietto tramite un commesso dell'Aula. Senato (Alexander Jakhnagiev)
L'ex premier ha sbottato al termine dell'audizione nella Sala Koch del Senato
Le immagini dall’Aula del Senato. La premier Meloni straccia un bigliettino e lascia i pezzi sul banco del Senato durante la discussione sul Consiglio Ue. (Alexander Jakhnagiev)
ecco la standing ovation della maggioranza per la premier Meloni al termine dell'informativa in Senato sul Consiglio Ue. (Alexander Jakhnagiev)
“Non è un tempo facile quello nel quale ci è stato dato il compito di guidare questa nazione ma c'è una certezza: con una visione chiara, un po’ di coraggio e mantenendo la bussola dell'interesse nazionale l'Italia ha tutte le carte in regole per attraversare questa tempesta. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dal coraggio e ce la metteremo tutto perché ai nostri figli non manchino né la libertà né felicità". Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, citando Pericle nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo. Chigi (Alexander Jakhnagiev)
"Lascio quindi volentieri ad altri, in quest’Aula e fuori, quella grossolana semplificazione secondo cui aumentare la spesa in sicurezza equivale a tagliare i servizi, la scuola, le infrastrutture, la sanità o il welfare. Non è, ovviamente, così, e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini, perché maggiori risorse per la sanità, la scuola o il welfare non ci sono, attualmente, non perché spendiamo i soldi sulla difesa, ma perché centinaia di miliardi sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo a creare consenso facile. La demagogia non mi interessa". Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo. Chigi (Alexander Jakhnagiev)
“Mi sento di rivolgere un affettuoso saluto al Santo Padre che mai ha fatto mancare la sua forza e sua guida. Il mio augurio, e interpreto il sentimento di quest'Aula, e sono sicura di tutto il popolo italiano, di poterlo vedere prima possibile ristabilito del tutto". Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo. Chigi (Alexander Jakhnagiev)
“Con la stessa determinazione voglio dire che siamo al fianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ogni qual volta che viene attaccato per la sola ragione di aver ricordato chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo, dopo aver ribadito che il sostegno dell'Italia all'Ucraina è rimasto "immutato". Chigi (Alexander Jakhnagiev)
“Siamo convinti che l’azione di semplificazione non debba arrivare solo a valle, ma debba intervenire a monte, in tutte le nuove proposte di legislazione europea. Condivideremo per questo l’invito alla Commissione, e con lei ai co-legislatori, a lavorare per raggiungere l'obiettivo di ridurre il costo di tutti gli oneri amministrativi almeno del 25% per tutti, e almeno del 35% per le piccole e medie imprese. Faremo tutto quello che possiamo per impedire che l’Europa venga soffocata dalle sue stesse regole”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)
“Non ci interessa il protagonismo delle parole, ci interessa il protagonismo dei fatti. Significa, anche, che il ruolo dell’Italia non è quello di seguire acriticamente i partner europei piuttosto che statunitensi, ma al contrario quello di offrire il suo franco punto di vista e se necessario segnalare anche il suo dissenso, perché la posta in gioco è troppo alta. E questo fa una Nazione seria. È quello che abbiamo fatto di fronte a proposte che rispettiamo ma non ci convincono, sempre ringraziando, in ogni caso, chiunque in questa fase si assuma la responsabilità di fare delle proposte. Quindi, ancora una volta sarò chiara, anche davanti a quest’Aula: l’invio di truppe italiane in Ucraina è un tema che non è mai stato all’ordine del giorno, così come riteniamo che l’invio di truppe europee – proposto in prima battuta da Regno Unito e Francia – sia un’opzione molto complessa, rischiosa e poco efficace”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)