
È stata scelta la sanzione più severa per il ginecolo del San Giuliano che lo scorso giugno rifiutò di praticare un aborto terapeutico su una paziente giunta al pronto soccorso in condizioni gravissime. A salvare la donna fu un altro medico non in turno quella notte, contattato tempestivamente da un’ostetrica presente in corsia

È stata scelta la sanzione più severa per il ginecolo del San Giuliano che lo scorso giugno rifiutò di praticare un aborto terapeutico su una paziente giunta al pronto soccorso in condizioni gravissime. A salvare la donna fu un altro medico non in turno quella notte, contattato tempestivamente da un’ostetrica presente in corsia

La Asl Napoli 2 Nord ha licenziato un ginecologo che si era rifiutato di far abortire una donna in pericolo di vita in quanto obiettore

La vicenda a El Salvador: per la legge dello Stato la ragazza, avendo tentato l'aborto, rischia fino a 20 anni di galera

Papa Bergoglio e papa Ratzinger hanno scritto due lettere a padre Federico Lombardi in occasione di un simposio girudico. Arriva un secco "no", da parte di entrambi, alla proliferazione indiscriminata dei cosiddetti "nuovi diritti"

Sono sette i medici del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale Cannizzaro rinviati a giudizio per la morte di Valentina Milluzzo, la 32enne deceduta nel 2016 dopo aver perso, i due gemelli che aspettava dopo essersi sottoposta alla fecondazione assistita

Nel libro Becoming l'ex First Lady parla dell'aborto spontaneo di vent'anni fa. E poi racconta del concepimento di Malia e Sasha

Papa Francesco, per il due novembre, si recherà al "Giardino degli Angeli", nel quartiere Laurentino. Una scelta simbolica del pontefice per commemorare chi non è mai nato e porre un accento, ancora una volta, sulla negatività delle pratiche abortive

"Sul mio corpo decido io, ma quale Stato e quale Dio". L'associazione femminista "Non una di meno" ha manifestato davanti al Campidoglio, a Roma, per una mozione presentata da Fratelli d'Italia: "Ricalca quella presentata a Verona, si inserisce nel solco dello smantellamento della legge 194 che garantisce il diritto all'aborto in Italia", denunciano le donne in piazza. "È un lasciapassare verso le associazioni pro-life che dovrebbero prendere in mano i consultori snaturando i servizi e la loro funzione sociale".

Richieste di informazioni sono arrivate da Potenza, Treviso, Sestri Levante, Trieste, città interessate all'iniziativa che tante polemiche ha suscitato sulla stampa nazionale
