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Olimpiadi

“Ho cercato di arrivare terza perché sapevo che sarebbe stata la semifinale più veloce e domani penso proprio che assisteremo a una delle finali più rapide nella storia dei 200 stile libero” dice Fede serena il giusto, forse persino non così stanca come avrebbe immaginato alla vigilia. “Pensavo che loro due sarebbero partite molto più forti, molto più decise e ciao... le avrei viste all'arrivo. Lo faranno domani. Però vado a dormire con una buona sensazione e, soprattutto, con la voglia di dare il massimo in finale. Se ho controllato? Vi è sembrato da fuori...” sorride e scappa via.

Benny Casadei Lucchi
Intervista alla Pellegrini: "Ho buone sensazioni"

Della - combattutissima - partita di beach volley che ha visto contrapporsi la Germania e l'Egitto, - stranamente - non è rimasto il risultato. Sì, perché tutti - ma proprio tutti - sugli spalti dello stadio a Copacabana beach si sono fermati a pensare (almeno per un attimo) alla curiosa metafora sportiva che si andava delineando proprio sotto ai loro occhi. In una metà-campo, le giocatrici dell'Egitto, in vestiti lunghi e hijab. Nell'altra, le tedesche, in comodi bikini. La differenza stridente tra le due culture - due modi di pensare (credenze, identità, origini) diverse - era quanto mai lampante. Alla fine, il match è stato vinto dalle tedesche, per 2 set a 0.

Elisabetta Rossi
Beach volley, il confronto è culturale: il bikini tedesco e il velo egiziano
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