L’importanza strategica di Aleppo non la si scopre certo in queste ore

L’importanza strategica di Aleppo non la si scopre certo in queste ore
Aleppo, il motore economico e commerciale della Siria, è stata liberata. L’annuncio arriva dall’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, nel corso di una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza, chiesta da Francia e Regno Unito, nella quale il diplomatico ha comunicato “la fine delle operazioni antiterrorismo”. I miliziani “stanno al momento passando attraverso i corridoi umanitari” per raggiungere l’ovest del Paese a bordo di diversi pullman dopo aver siglato un’intesa con l’asse russo-siriano.
Mentre l’esercito arabo siriano fedele al presidente Bashar al-Assad festeggia la liberazione di Aleppo, incasellando una vittoria di portata storica, con la popolazione scesa per le strade a celebrare la capitolazione dei ribelli, la guerra in Siria prosegue anche su un altro piano: quello mediatico
Riprendono i raid sulle zone controllate dai ribelli. Saltano tregua e evacuazione dei civili, ormai intrappolati tra due fuochi
“Non dovremmo concedere tregua alcuna ai terroristi, Palmira ha confermato i nostri timori”. È quanto ha dichiarato poche ore fa il portavoce del Ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov, dopo la caduta della città
Sono gli ultimi colpi di coda dell’Amministrazione Obama prima dell’insediamento di Donald Trump che, probabilmente, cambierà il corso della politica estera americana. E in questi ultimi sussulti il “Nobel della Pace sulla fiducia”, conferma la linea di condotta adottata da Washington in questi anni in Siria: appoggio incondizionato ai gruppi di Al Qaeda e alle bande mercenarie dei cosiddetti “ribelli moderati”
Presto Aleppo sarà liberata. Si chiude una fase decisiva della guerra siriana, dal momento che la conquista della città da parte dell’esercito di Damasco pone fine alle speranze di un regime-change perseguito in maniera ossessiva dagli avversari di Assad. Questi ha ormai vinto la sua guerra, resta da capire chi ha perso.
L'esercito di Assad riconquista la Cittadella di Aleppo, storica roccaforte dei ribelli, mentre nella parte occidentale della città un colonnello dell'esercito russo è rimasto ucciso in un bombardamento lanciato dai miliziani di opposizione
C’è una linea sottile, a tratti invisibile, che lega il petrolio alla guerra. Nella recente destabilizzazione del Medio Oriente l’oro nero potrebbe aver giocato un ruolo che la maggior parte dei commentatori continua a sottovalutare. Andiamo con ordine. Ieri l’agenzia Bloomberg ha riportato la notizia del negoziato tra Arabia Saudita e Russia
Si parla poco di Aleppo Ovest, la parte di città ancora in mano al governo di Bashar Al Assad. E a torto. Perché anche sui civili che sono rimasti fedeli a Damasco piovono missili. A volte perfino gas dagli effetti devastanti. Ad Aleppo Ovest non ci sono né acqua né elettricità, proprio come nella parte orientale della città. Ma nessuno lo dice