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I buonisti processano Salvini: "Riapra subito i porti italiani"

Dall'Arci all'Anpi fino all'Azione Cattolica: tutti contro il blocco navale di Salvini. E la Cei avvisa: "Non è una vittoria"

I buonisti processano Salvini: "Riapra subito i porti italiani"

Tutti contro Salvini. Una grande ammucchiata che va dai partigiani ai cattolici, passando per preti, vescovi e partiti della sinistra. La mossa a sorpresa del ministro dell'Interno ha colto di sorpresa i suoi avversari politici, che ora - frastornati per il blocco navale imposto dall'Italia - non possono che aggrapparsi a inutili appelli umanitari.

Salvini intanto canta vitttoria. E lo fa dopo aver ottenuto quello che sperava: la disponibilità da parte di uno Stato Ue ad accogliere i migranti al posto dell'Italia. Prima il ministro ha impedito a Sos Mediterranée di dirigersi con oltre 600 profughi direttamente in Sicilia (come consuetudine). Poi ha fatto pressioni su Malta, inviando una lettera a La Valletta e chiedendo all'isola di assumersi le sue responsabilità umanitarie. Infine ha tenuto il punto per qualche ora, finché la Spagna non si è dimostrata disponibile a far sbarcare la Aquarius sulle sue coste.

A sinistra, ovviamente, si sono indignati. La Repubblica ha accusato Salvini di tenere i 626 immigrati della nave Ong sotto "ostaggio". Padre Zerai, famoso per le sue battaglie in favore dei profughi e fotografato gioioso assieme alla Boldrini, ha scritto un appello per riaprire i porti italiani. Saviano se l'è presa con Toninelli (visto che sul leghista aveva "perso ogni speranza") dichiarandosi deluso perché lo credeva "una brava persona". Inutile star qui a ricordare le tante dichiarazioni dei parlamentari del Pd, dei vari sindaci rossi (che hanno proposto i loro porti per far approdare l'Aquarius), di Orfini, Martina e compagnia varia. L'elenco è lungo: ci sono Grasso, la Boldrini e pure Gino Strada. Tutti - può essere il riassunto - hanno accusato il Viminale di aver fatto campagna elettorale sulla pelle dei migranti.

Anche la Chiesa con il tweet di monsignor Ravasi ha fatto sapere che il blocco navale non è cosa gradita a Vescovi e cardinali. "Non è una vittoria dell'Italia, ma una sconfitta della politica in generale e della Ue in particolare - ribadisce il cardinale Francesco Montenegro, presidente della Caritas e responsabile della Cei sul tema dei migranti - Questa volta, alla fine è andata bene. Ma la prossima volta? Che si fa? Si aspetta di volta in volta che un Paese si faccia generosamente avanti? Facciamo un bel sorteggio? Ma con la vita umana non si può giocare!". Poi un messaggio al ministro: "Dicono che Salvini ha vinto? Non voglio dare giudizi sul suo gesto: dico solo che quella tra ieri e oggi è stata una singola battaglia, chiusa positivamente grazie alla Spagna. Ma c'è tutta una guerra da affrontare, per restare nella metafora bellica che non condivido".

Come se non bastasse, l'ANPI Nazionale, l'Arci Nazionale, l'Azione cattolica italiana, Legambiente, Libera e Rete della Conoscenza si sono unite in un sol coro per condannare l'"inaccettabile" decisione di Salvini. "La chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius e alla Sea Watch 3 - scrivono in una nota - è una soluzione inaccettabile". Le varie associazioni sostengono che l'Italia sia obbligata a soccorrere i barconi e far approdare le navi Ong a Pozzallo o Lampedusa. "L'Italia non può voltare le spalle - scrivono - ogni migrante, tra cui tante donne e bambini indifesi, è prima di tutto una persona costretta a lasciare la propria terra, a causa di guerre, fame, siccità e disastri ambientali, per cercare la sopravvivenza altrove chiedendo accoglienza e asilo. Non si faccia l'imperdonabile errore di chiudersi nei confini della propria nazione, di alzare nuovi muri di odio e paura che non fanno bene al Paese e che aumentano ancora di più le disuguaglianze. Per questo chiediamo al Governo che vengano riaperti immediatamente i porti italiani per accogliere le navi che soccorrono i migranti".

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