
L'agguato nei pressi della stazione centrale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri

All'uomo originario dell'Ucraina fu assegnata la medaglia d'oro al valor civile

Rimasti senza un alloggio, due ragazzi di 18 e 20 hanno dormito una settimana per strada. "Arcigay Napoli" li sta ospitando provvisoriamente

La città piena di turisti, ma il trasporto pubblico arranca. L'odissea raccontata da chi viaggia

La vita dei bambini nel quartiere-ghetto noto per la droga e l'incubo pedofilia. Abbandonati dalle istituzioni anche dopo la tragica morte della piccola Fortuna Loffredo

Il reportage sull'infanzia al Parco Verde di Caivano, noto per lo spaccio di droga e diventato tristemente famoso dopo la morte della piccola Fortuna Loffredo, scaraventata dall'ottavo piano di uno dei palazzi del rione Iacp il 24 giugno del 2014. Le immagini del quartiere-ghetto.

Il Parco Verde è uno dei più grandi quartieri-ghetto di tutta l’area metropolitana di Napoli. Si trova nel comune di Caivano. Al di là dei palazzoni verdi, il 24 giugno del 2014, è stata uccisa la piccola Fortuna Loffredo, di 6 anni, scaraventata dall’ottavo piano di una degli edifici del rione Iacp. Un anno prima il fratellino delle amichette, Antonio Giglio, aveva perso la vita a 4 anni precipitando dallo stesso edificio. Fortuna era vittima di violenze carnali, gli orrori che era costretta a subire sono emersi solo dopo la sua morte. La sua tragica fine ha portato alla luce diverse storie di abusi sessuali su minori, che fanno temere per la presenza di una vera e propria organizzazione di pedofili tra quegli edifici in cui l’unica attività commerciale fiorente è quella della droga. Sono circa 6 mila gli abitanti del Parco Verde. Almeno mille sono i bambini. Cosa è cambiato per loro dopo la morte di fortuna? Come vivono? Siamo andati a vederlo.

Con l'accusa di incendio boschivo è finito in carcere Leonardo Orsino, un 24enne di Torre del Greco. Nella notte l'arresto dei carabinieri.

Si nascondeva in una villetta a Campagnano di Roma. I carabinieri lo hanno catturato in provincia di Viterbo, mentre era in auto

I carabinieri del Reparto operativo di Napoli, insieme ai “cacciatori di calabria” e all’Arma territorialmente competente, nella notte scorsa hanno catturato a Ronciglioni, in provincia di Viterbo, Giuseppe Simioli, il 50enne di Marano di Napoli, detto “petruocelo”, ritenuto l’attuale reggente del clan camorristico dei Polverino. Si nascondeva in una villetta ed è stato bloccato mentre tentava verosimilmente di spostarsi verso un nuovo rifugio. Era considerato tra i 100 latitanti più pericolosi.
