Alessandro Politi

Tra il 1968 e il 1985, otto coppie vengono assassinate nei dintorni di Firenze. Colpite con una calibro 22, mutilate con precisione chirurgica. I proiettili riportano una “H” incisa sul fondello. È la firma di quello che sarà ricordato come il Mostro di Firenze. Dopo anni di indagini, tre uomini vengono condannati: Pietro Pacciani, Mario Vanni e Giancarlo Lotti. Li chiamano “i compagni di merende”. Ma sono davvero loro i responsabili? Ancora oggi, troppi elementi restano oscuri e nel video li analizziamo uno per uno. Il Mostro ha smesso di colpire. Ma ha davvero smesso di esistere? Oppure è ancora libero, protetto dal silenzio e dal tempo?

Alessandro Politi
Mostro di Firenze: una verità che fa paura

Sono passati quasi 20 anni dal delitto di Garlasco, ma alcuni elementi dell’indagine continuano a sollevare dubbi.
Dagli oggetti non repertati alla scena del crimine contaminata, fino a reperti spariti o mai analizzati: dieci punti che oggi fanno ancora discutere esperti e opinione pubblica. Nel frattempo, Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva. Ma resta una domanda aperta: quanto possono aver pesato, questi errori, nella ricostruzione della verità? Nel video ripercorriamo, uno per uno, i principali punti ancora oscuri.

Alessandro Politi
Delitto di Garlasco: i 10 errori choc mai chiariti

Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, qualcosa si muove. Andrea Sempio è indagato, ma non è colpevole. Eppure ci sono cinque elementi che alimentano i dubbi: bigliettini con frasi inquietanti, un malore mai verbalizzato, telefonate sospette nei giorni del delitto, tracce di DNA sotto le unghie della vittima e un’impronta del palmo sulla scena del crimine. Il 17 giugno inizieranno le analisi genetiche disposte dal Tribunale. La verità potrebbe riemergere proprio da lì. Ma è davvero tutto qui? O la procura ha ancora degli assi nella manica che non ha mai svelato?

Alessandro Politi
Caso Garlasco. Andrea Sempio: chiave per riaprire tutto o grande abbaglio?

15 luglio 1997, Miami. Gianni Versace viene assassinato davanti alla sua villa. Il colpevole? Andrew Cunanan, gigolò ricercato per altri 4 omicidi. Ma i dubbi non si sono mai spenti: nessun movente, nessun legame certo tra i due, una scena del crimine anomala e una morte mai chiarita. Cunanan si sarebbe suicidato pochi giorni dopo… ma senza autopsia e con una pistola trovata in una posizione sospetta. E se fosse stato solo un capro espiatorio?

Alessandro Politi
Gianni Versace ucciso a Miami a sangue freddo: gesto folle o molto di più?

11 settembre 1958. Roma. Maria Martirano viene trovata strangolata nella sua cucina. Indossa la vestaglia, il trucco è fresco. Nessuna effrazione. Stava aspettando qualcuno. Le indagini portano al marito, l’imprenditore Giovanni Fenaroli, accusato di aver commissionato il delitto per intascare l’assicurazione sulla vita.Ma qualcosa non torna. Il presunto sicario vola a Roma con un nome falso… appartenente a un uomo che morirà in circostanze misteriose. I gioielli della vittima riappaiono mesi dopo, senza impronte. E un ex agente segreto, anni dopo, rivela: forse i Fenaroli avevano tra le mani presunti documenti riservati in grado di mettere in crisi lo Stato.

Alessandro Politi
“Omicidio Fenaroli: delitto perfetto, omicidio passionale… o caso di Stato?”

Due fratellini scomparsi nel nulla, un padre arrestato e poi assolto, e una scoperta agghiacciante due anni dopo: i corpi mummificati in una cisterna. Ma a 19 anni dalla tragedia, troppe domande restano senza risposta. Un ansiolitico accanto ai corpi, testimoni che ritrattano, urla mai sentite ed un audio inquietante. È davvero tutto finito quel 5 giugno 2006? O qualcuno sa e non ha mai parlato?

Alessandro Politi
Mistero di Gravina: l’incubo di ogni genitore

Goro, Ferrara. È il 30 settembre 1988 quando il corpo di Willy Branchi, 18 anni, viene trovato nudo e massacrato vicino all’argine del Po. Colpito con una pistola da macello, il volto è irriconoscibile. Da allora, solo silenzi, depistaggi e segreti mai svelati. Festini, abusi, lettere anonime, un parroco che ritratta. Cosa nasconde davvero questo piccolo paese? E perché, dopo 37 anni, nessuno ha ancora trovato il coraggio di dire la verità?
Ne abbiamo parlato con Alessandro Politi, giornalista investigativo e docente all’Università degli Studi di Milano, per un’analisi oggettiva sui punti controversi del caso.

Alessandro Politi
Chi ha ucciso Willy Branchi? Un silenzio lungo 37 anni

1° settembre 1992, Ronta di Cesena. Cristina Golinucci parcheggia la sua Fiat 500 davanti al convento dei Cappuccini e sparisce nel nulla. Testimoni, segnalazioni ignorate e una confessione mai approfondita. Dopo 33 anni, nessuna traccia del corpo, nessun colpevole.Negli ultimi giorni la svolta. La madre di Cristina, Marisa Degli Angeli, e l’avvocata Barbara Iannuccelli chiedono la riapertura delle indagini: il DNA estratto da un berretto sequestrato nel 1994 collegherebbe proprio Emanuel Boke, ex ospite del convento di Ronta, all’omicidio di Cristina. Ne abbiamo parlato con Alessandro Politi, giornalista investigativo e docente all’Università degli Studi di Milano, per un’analisi oggettiva sui punti controversi del caso.

Alessandro Politi
Cristina Golinucci, 33 anni di silenzio e ombre

Napoli, 2 luglio 1983. Barbara e Nunzia, 10 e 7 anni, scompaiono dopo essere salite su una Fiat 500 blu. Vengono ritrovate senza vita, bruciate tra i rifiuti. Due mesi dopo, tre giovani del quartiere vengono arrestati e condannati all’ergastolo.
Eppure, non ci sono prove fisiche. Gli identikit non coincidono. Il supertestimone cambia versione dopo mesi. Un uomo sospetto sparisce dall’inchiesta.
Dopo 27 anni i tre vengono scarcerati, ma il caso resta senza risposte.
Chi c’era davvero in quella Fiat 500 blu? Adesso finalmente si arriverà alla verità con le nuove indagini? I 3 condannati si sono sempre professati innocenti

Alessandro Politi
Mostri di Ponticelli: due bambine uccise, colpevoli sbagliati?

Genova, 5 settembre 1995. Luigia Borrelli viene trovata senza vita nel basso dove lavorava come sex worker. Una scena del crimine brutale: denti rotti, ferite da lotta e la punta di un trapano conficcata in gola. Un misterioso "Marittimo Marocchino" confessa, ma non verrà mai identificato. Tracce di DNA compatibili spuntano solo recentemente, ma il sospettato è ancora a piede libero. Dopo 30 anni, il caso può davvero essere risolto?
Ne abbiamo parlato con Alessandro Politi, giornalista investigativo e docente all’Università Statale di Milano, per un’analisi oggettiva sui punti controversi del caso.

Alessandro Politi
Delitto del trapano: un killer ancora in libertà?
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