Alessandro Politi

Milano, estate 2013. Una donna viene trovata morta nel suo appartamento del centro. Si chiama Nicoletta Figini. La vittima è legata mani e piedi con cinture di pelle, il volto è coperto da un lenzuolo. Intorno, una casa devastata ma con oggetti di valore ancora al loro posto. Una rapina finita male? Improbabile. Dietro quella scena si nasconde molto di più.Giochi e**tici, dipendenze, gioielli scomparsi e relazioni ambigue: cinque tracce, cinque chiavi che potrebbero ancora raccontare la verità su una storia di solitudine, ossessione e mistero.
Dodici anni dopo, nessun colpevole, nessuna certezza. Ma forse, la risposta è ancora lì, scritta nei reperti mai più riesaminati.

Alessandro Politi
L'enigma della 55enne milanese

Un omicidio che Roma non ha mai dimenticato, ma che nessuno sembra aver voluto davvero risolvere. È il delitto di Simonetta Cesaroni, 20 anni, assassinata il 7 agosto 1990 nell’appartamento di via Carlo Poma.Una scena del crimine segnata da errori macroscopici: reperti spariti, tracce ignorate, indagini superficiali. Custodi, fidanzati e residenti passati da indagati a innocenti, fino al misterioso suicidio di Pietro Vanacore. Sullo sfondo, altri omicidi nello stesso stabile e persino suggestioni di dossier segreti.Oggi, a distanza di 35 anni, la Procura prova a riannodare i fili con nuove comparazioni genetiche e vecchi tasselli mai incastrati. Ma la domanda resta: chi ha ucciso Simonetta? E perché la verità continua a essere nascosta?Online su IlGiornale l’analisi del giornalista investigativo Alessandro Politi.

Alessandro Politi
Via Poma, 35 anni di bugie e ombre

Leno, 28 settembre 2002. Desirée Piovanelli ha 14 anni, esce di casa dicendo che andrà da un’amica… ma non ci arriverà mai. Sei giorni dopo, il suo corpo viene ritrovato in una cascina abbandonata, con 33 coltellate, legata e coperta da un telo sporco.Per la giustizia i colpevoli hanno un nome e un volto: tre minorenni e un adulto condannati. Ma per la famiglia di Desirée la verità non è mai stata detta fino in fondo. Ci sono due DNA maschili mai identificati. Ci sono fascette usate per immobilizzarla. C’è un SMS inviato da una cabina pubblica con una scheda rubata, per far credere a un allontanamento volontario. Ci sono telefonate misteriose partite dal cellulare del presunto esecutore materiale subito prima e subito dopo l’omicidio. E ci sono minacce ricevute negli anni dalla famiglia. Troppe domande restano aperte. Troppi tasselli non combaciano. Perché Desirée merita ancora giustizia.È online l’analisi completa a cura del giornalista investigativo Alessandro Politi, direttore del Laboratorio di Giornalismo Investigativo dell’Università degli Studi di Milano

Alessandro Politi
Il mistero della 14enne adescata con dei gattini

Leno, 28 settembre 2002. Desirée Piovanelli ha 14 anni, esce di casa dicendo che andrà da un’amica… ma non ci arriverà mai. Sei giorni dopo, il suo corpo viene ritrovato in una cascina abbandonata, con 33 coltellate, legata e coperta da un telo sporco.Per la giustizia i colpevoli hanno un nome e un volto: tre minorenni e un adulto condannati. Ma per la famiglia di Desirée la verità non è mai stata detta fino in fondo. Ci sono due DNA maschili mai identificati. Ci sono fascette usate per immobilizzarla. C’è un SMS inviato da una cabina pubblica con una scheda rubata, per far credere a un allontanamento volontario. Ci sono telefonate misteriose partite dal cellulare del presunto esecutore materiale subito prima e subito dopo l’omicidio. E ci sono minacce ricevute negli anni dalla famiglia. Troppe domande restano aperte. Troppi tasselli non combaciano. Perché Desirée merita ancora giustizia

Alessandro Politi
Il mistero della 14enne adescata con dei gattini

Elisa Claps scompare a Potenza il 12 settembre 1993. Va alla Santissima Trinità per incontrare Danilo Restivo, ma non ne uscirà mai più. Il suo corpo verrà ritrovato soltanto nel 2010, mummificato, con i jeans aperti, il reggiseno tagliato e gli oggetti personali accanto. L’autopsia parlerà di coltellate e soffocamento. Sarà il RIS a trovare sulle sue maglie le tracce genetiche di Restivo, condannato in Italia a 30 anni e in Inghilterra a una pena di 40 per l’omicidio di una sua vicina di casa britannica.Ma i misteri restano: un’indagine partita male, piste fantasiose, il sottotetto forse mai davvero controllato, i presunti silenzi della parrocchia, i depistaggi e le omissioni. La giustizia ha condannato l’assassino, ma non ha risposto a una domanda: chi ha protetto per 17 anni il silenzio che ha nascosto Elisa sopra un altare?È online l’analisi completa del giornalista investigativo Alessandro Politi, con tutti i dettagli e le anomalie di uno dei casi più oscuri della nostra storia recente.

Alessandro Politi
Minorenne dimenticata per 17 anni nel sottotetto di una chiesa

Cagliari, 4 febbraio 1995. Manuela Murgia ha appena 16 anni quando esce di casa dopo una telefonata misteriosa e viene vista salire su un’auto blu. Da quel momento scompare. Il giorno dopo il suo corpo viene trovato a Tuvixeddu, in un luogo isolato e degradato. Le indagini dell’epoca archiviano presto la vicenda parlando di un gesto volontario della minorenne, ma da subito emergono elementi che non convincono: i soldi nascosti in bagno, le chiamate enigmatiche, il portafogli e il fazzoletto lontani dal corpo, i vestiti sporchi in modo incoerente, le ferite incompatibili con la ricostruzione ufficiale. Troppe domande rimaste senza risposta per trent’anni. Oggi il caso è stato riaperto: nuovi accertamenti sugli abiti e la richiesta di riesumazione del corpo. La ricerca della verità non è finita. Cos’è successo davvero a Manuela?

Alessandro Politi
Una ragazzina di 16 anni, un salto nel vuoto e un segreto mai rivelato

Torino, quartiere Vanchiglia. Il 14 febbraio 1958 Mario Giliberti, 27 anni, scompare nel nulla. Undici giorni dopo viene ritrovato senza vita nella sua stanza al piano terra di via Fontanesi 20: diciotto coltellate, il corpo coperto da un lenzuolo, nessun segno di effrazione. Accanto, un biglietto inquietante: “Troverete l’ASSINO”.Da quel momento iniziano ad arrivare lettere firmate Diabolich: giochi di parole, messaggi cifrati, frasi scritte da destra a sinistra. Un killer-enigmista che sfida polizia e opinione pubblica.A quasi settant’anni di distanza, il delitto di Mario Giliberti resta uno dei misteri più oscuri e affascinanti della cronaca italiana.È Online l’analisi completa del giornalista investigativo Alessandro Politi su questo caso incredibile, con tutti i dettagli e le anomalie di una vicenda che ancora oggi non ha trovato risposta.

Alessandro Politi
Il killer enigmista: mistero a Torino

È il 28 aprile 1986 quando la cantante veronese Graziella Franchini, in arte “Lolita”, 35 anni, viene trovata senza vita nel suo appartamento a Lamezia Terme in Calabria.Il corpo della cantante è sfigurato e colpito con ferocia; l’arma usata è il collo spezzato di una damigiana trovata dall’assassino nell’appartamento della vittima.Le indagini portano a un processo contro due donne, poi assolte: nessun colpevole definitivo, fascicolo archiviato. A quasi quarant’anni di distanza, quello di Lolita resta uno dei delitti irrisolti più dolorosi della cronaca italiana.L’analisi di Alessandro Politi, docente e direttore del Laboratorio di giornalismo investigativo dell’Università degli Studi di Milano, è ora online su tutti i canali social della testata.

Alessandro Politi
La morte misteriosa della cantante di Sanremo: il giallo mai risolto

Denise Pipitone ha 4 anni quando, il 1° settembre 2004 alle 11:45, scompare a Mazara del Vallo mentre gioca davanti al cancello di casa. La nonna è in cucina, la zia la intravede dalla finestra, il cuginetto rientra: da quel momento, nessuna traccia utile. Le indagini si aprono subito e si concentrano anche sull’ambito familiare. Nei giorni successivi, gli investigatori scoprono che il marito di Piera Maggio, Toni Pipitone, non è il padre biologico di Denise. Il vero padre è Pietro Pulizzi, all’epoca sposato con Anna Corona. Da quel matrimonio è nata Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise. Secondo l’accusa, Jessica e la madre avrebbero visto in Piera Maggio e in Denise la causa della fine della loro famiglia. Il movente ipotizzato era la gelosia e il rancore. Ma nei processi i sospetti non si sono mai tradotti in condanne: Jessica è stata assolta in via definitiva e Anna Corona non è mai stata rinviata a giudizio. Per la giustizia italiana le due donne sono innocenti. Il giornalista investigativo Alessandro Politi ha analizzato il caso mettendo in ordine tutti i pezzi: ricostruzioni, errori, piste alternative e testimonianze che in vent’anni hanno alimentato più domande che risposte. Una sola domanda, però, resta identica dal 2004: dov’è Denise Pipitone? E chi l’ha portata via, in pieno giorno, a pochi passi da casa?

Alessandro Politi
Bambina Scomparsa sotto casa: il mistero senza fine
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica