
Soldati che urlano, flessioni e corsa a rotta di collo nel buio della foresta: sono gli ingredienti base di un campo avventura organizzato in Norvegia dove trecento adolescenti trascorrono 24 ore nei boschi per "rivivere l'odissea di una famiglia di migranti sudanesi". Pagando 83 euro, i piccoli possono sperimentare una (minima) parte dell'esperienza dei rifugiati. A cura di Giovanni Masini e Marta Proietti

Siamo stati in Norvegia, per prendere parte ad un gioco di ruolo per adolescenti in cui l'obiettivo è "trascorrere 24 ore da rifugiati": fra marce nei boschi, prove fisiche e stress psicologici, un gruppo di ragazzini norvegesi interpreta per un giorno l'odissea di una famiglia sudanese in fuga dalla guerra. Servizio a cura di Giovanni Masini e Marta Proietti

Il responsabile per le politiche d'asilo del primo partito elvetico suggerisce di blindare i confini con barriere fisiche e propone di non esaminare nemmeno tutte le richieste d'asilo

Il vescovo di Aleppo, monsignor Antoine Audo, accusa l'Occidente: "Questa guerra è organizzata per interessi economici e strategici ad alti livelli da Usa e Israele"

I profughi di Erbil raccontano di come sono sfuggiti alle bandiere nere. Poi accusano l'Occidente: "Daesh è cosa loro"

Guidati da padre Jalal, ci avventuriamo in questo ghetto di fantasmi dove i nostri fratelli nella Fede giacciono da un anno e mezzo buttati in terra come relitti abbandonati. Nell'indifferenza della comunità internazionale, che preferisce non vedere

Monsignor Warda avverte l'Occidente: "Terroristi nascosti tra i migranti". E sui musulmani: "Non riescono a integrarsi"

A Erbil decine di migliaia di sfollati vivono da due anni nei container. Gli aiuti dall'Occidente sono generosi, ma i soldi non bastano mai. E troppo spesso in Europa chiudiamo gli occhi

Negli ultimi dieci giorni sono arrivati al Tarvisio centoventun profughi provenienti dall'Austria: solo uno è stato riammesso in territorio austriaco. Così Vienna fa rispettare le leggi europee, Roma no (e ci perde)

Padre Najeeb Michaeel racconta il suo impegno per conservare la memoria della comunità cristiana delle terre invase dall'Isis: "Vogliono annientare le vite e la nostra memoria. Le famiglie hanno salvato i bambini, io ho salvato i manoscritti"
