
Le accuse alla Rai, gli appelli dei personaggi dello spettacolo, gli attacchi contro Antonio Tajani e Ignazio La Russa. L'opposizione, in vista del prevedibile flop referendario dei quesiti su lavoro e cittadinanza, mette le mani avanti e inscena una sorta di auto flagellazione preventiva. Un'analisi della sconfitta, ancor prima che il rovescio si materializzi nelle urne. Ma, mentre da sinistra alzano il tiro, è Matteo Renzi a rendere plastiche le divisioni del fronte progressista. «I riformisti che sono dentro il Pd potrebbero avere un sussulto ma, li capisco, temono che Elly Schlein li faccia fuori dalle liste, capisco anche Elly che non ha i suoi dentro il Parlamento pur avendo il partito», punge l'ex rottamatore, intervistato da La Stampa. La segretaria, infatti, è in prima linea per l'abolizione del Jobs Act di Renzi ma i riformisti sono critici.
Tra divisioni, quorum chimera e polemiche, l'opposizione attacca la Rai. Il soccorso catodico arriva dalla comica Geppi Cucciari. «Schierarci ci rende vivi, sui social abbiamo le idee chiarissime su qualsiasi argomento. Poi però ci asteniamo quando si tratta di cose importanti», ha detto in un monologo ad Amici. E ancora, senza nominare il servizio pubblico: «Naturalmente parlo in generale, non è certo che ci siano dei referendum imminenti di cui non parla nessuno». Schierati, con video e post sui social, anche altri personaggi dello spettacolo e della tv. A invitare al voto in prima linea c'è l'attore Alessandro Gassmann, con il figlio cantante Leo. Hanno aderito alla campagna anche Neri Marcorè e lo storico Alessandro Barbero.
«La Rai sembra aver scelto la linea di Palazzo Chigi e del Presidente del Senato: far finta di niente, scoraggiare la partecipazione. Sarebbe molto grave e per questo presenteremo un'interrogazione in commissione di Vigilanza», alza i toni il Pd. Da +Europa Riccardo Magi minaccia «azioni legali su mancanza di informazione Rai». La M5s Vittoria Baldino annuncia una proposta di legge per rivedere il quorum.
Il tutto mentre continua il polverone sugli esponenti del centrodestra che si sono espressi per l'astensione. «C'è una maggioranza che fino a qui non si è capito che cosa vuole, l'unica cosa certa è che hanno paura che i cittadini vadano a votare. Questo è il senso di democrazia anche delle nostre alte istituzioni», insiste Conte. Per Angelo Bonelli «la destra boicotta la democrazia».
Nel mirino il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha invitato a non andare a votare. Con lui il presidente del Senato Ignazio La Russa che, dopo aver detto di sostenere il non voto, è stato travolto dagli attacchi.
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