Ignazio Riccio

Foto profilo di Ignazio Riccio

Sono nato a Caserta il 5 aprile del 1970. Giornalista dal 1997, nel corso degli anni ho accumulato una notevole esperienza nel settore della comunicazione, del marketing e dell’editoria. Scrivo per ilGiornale.it dal 2018. Nel 2017 è uscito il mio primo libro, il memoir Senza maschere sull’anima. Gianluca Di Gennaro si racconta, edito da Caracò editore. Un secondo libro: L’attualità in classe-Il giornale tra i banchi di scuola (testo di narrativa per gli istituti secondari di primo grado), edito da Libriotheca Editore, è stato pubblicato a marzo 2019. Amo in particolare la lettura, il cinema e il teatro; sono appassionato di calcio e tifo Fiorentina.

A causare la paralisi nel conferimento dei sacchetti, accumulati in buona parte della città napoletana tra eco-punti e centri di prossimità, è stato il mancato passaggio di consegne tra il consorzio Gema e la ditta Buttol, individuata dal primo cittadino Giovanni Palomba

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Emergenza rifiuti a Torre del Greco, cittadini esasperati

Succede a Casoria, nel Napoletano. L’episodio è stato raccontato da alcuni testimoni oculari non solo alle forze dell’ordine, ma anche sul principale gruppo social cittadino

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Investe tre bambini e fugge: è caccia al pirata della strada

Lo scenario è desolante, tanto che si fatica a capire come le imprese decidano di investire in questo luogo. L’Asi: “Colpa delle aziende, che non pagano la quota di gestione”

Ignazio Riccio
Viaggio nelle aree industriali di Caserta, abbandonate nel degrado

Le lamentele dei titolari delle aziende presenti nell’agglomerato Aversa Nord sono pressanti; polemizzano con il consorzio Asi di Caserta, che gestisce le tante aree industriali della provincia, per le pessime condizioni di vivibilità che persistono da anni. Chiedono interventi celeri e strutturali, ma preferiscono non comparire. “Il nostro è un grido d’allarme collettivo, non c’è bisogno di evidenziare nomi e cognomi”, dicono.In effetti facendo un giro lungo le strade dell’agglomerato industriale lo scenario è desolante, tanto che si fatica a capire come le imprese decidano di investire in questo luogo. Ad Aversa, in prevalenza, sono presenti aziende manifatturiere ed è molto importante il polo calzaturiero e tessile. Non mancano, poi, i caseifici, che producono mozzarella di bufala, e i comparti logistici a servizio non solo delle imprese casertane, ma anche del tessuto industriale di Napoli Nord.A pochissimi chilometri da Aversa, sempre in provincia di Caserta, c’è l’agglomerato industriale di Marcianise. Per arrivarci bisogna percorrere una bretella ai cui bordi sono depositati quintali di rifiuti di ogni genere. Quest’area ospita grandi firme della produzione nazionale e internazionale, come Barilla e Coca Cola, e il più grande polo orafo del sud Italia, Il Tarì.

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Il degrado delle aree industriali di Caserta

Per raggiungere l’agglomerato industriale Aversa Nord, in provincia di Caserta, si è costretti a transitare su un’arteria impervia, con avvallamenti e buche profonde come crateri. Un percorso di guerra che immette in una delle aree con insediamento di imprese più grandi del territorio. Superato il cartello di benvenuto si entra in una zona dove l’incuria e il degrado la fanno da padrone. Cumuli di rifiuti fungono da cornice in un ambiente abbandonato e isolato. Le uniche persone che scorgiamo dai finestrini dell’auto sono le prostitute di colore, che attendono i clienti all’esterno dei capannoni industriali. Anche a Marcianise la situazione è drammatica e, per certi versi, il degrado è più evidente rispetto alla zona di Aversa Nord. La folta e poco curata vegetazione in alcuni tratti denota la quasi totale assenza di manutenzione, che amplifica il rischio di incendi. Il manto stradale è sconnesso in più punti e l’illuminazione pubblica è assente in gran parte dell’agglomerato.

Ignazio Riccio
Lo stato di abbandono delle aree industriali casertane
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