Mondo
Tanti corpi senza nomi nelle fosse comuni scoperte quotidianamente, impediscono, vent’anni dopo, alle ferite del genocidio bosniaco di rimarginarsi. Un racconto profondo, che io e Marco Negri abbiamo voluto ripercorrere in punta di piedi. Dando voce ai sentimenti di chi rivive un dramma, in un modo nuovo. Attraverso la fotografia e il processo creativo dietro la composizione di un’immagine chiamata a congelare la memoria. GUARDA E ASCOLTA LA PHOTOSTORY
