



Alta tensione nel Mar Cinese Meridionale. Nelle ultime ore una nave della Guardia costiera di Taiwan ha sparato con i suoi idranti contro un peschereccio cinese per allontanare l'imbarcazione dalle acque controllate da Taipei. L'incidente sarebbe avvenuto lo scorso 3 maggio nei pressi delle isole Dongsha e avrebbe riguardato il mezzo cinese Yue Shen Shan Yu 11366, entrato illegalmente in un'area off limits. A fermarlo ci avrebbero pensato Taichung e Hsun Hu n. 9, che proprio in quel momento stavano pattugliando la zona. Un video di quanto accaduto è stato condiviso sul social media, evocando i ricordi di diversi episodi simili avvenuti in passato quando erano le navi della Guardia costiera cinese (CCG) a sparare con idranti contro pescherecci di altri Paesi, in particolare quelli delle Filippine nell'ambito di rivendicazioni marittime e controversie riguardanti il richiamato Mar Cinese Meridionale.


Il video è andato in onda poche ore dopo che il Pakistan ha affermato di aver usato proprio i missili PL-15E per abbattere cinque aerei da combattimento indiani. La Cctv, ha sottolineato il South China Morning Post, ha trasmesso per la prima volta il filmato a luglio dello scorso anno. La sua ripubblicazione, giovedì, è stata interpretata sui social media cinesi come un'indicazione che la linea di produzione missilistica aveva raggiunto bassi costi e un'elevata capacità, probabilmente a indicare l'intenzione di rafforzarsi ulteriormente. La clip ha messo in evidenza il PL-15E, una versione da esportazione del missile aria-aria PL-15 progettato per ingaggi a lungo raggio, mostrando bracci robotici eseguire senza problemi attività come l'installazione di componenti, la saldatura e i controlli di qualità degli armamenti. Gli esperti interpellati nel video hanno affermato che il passaggio della Cina alla "produzione intelligente" ha consentito una produzione senza personale 24 ore su 24, con sistemi in grado di adattarsi a diverse varianti di missili per accelerare la produzione e ridurre i costi.

Nelle ultime ore la China Central Television (Cctv), ossia l'emittente statale cinese, ha analizzato a fondo il sistema di lancio di jet in azione sulla portaerei più avanzata della Cina: la Fujian, colosso dei mari che dovrebbe essere ufficialmente entrare in servizio entro la fine dell'anno corrente. Ebbene, in un filmato diventato virale sui social d'oltre Muraglia vediamo in azione il sistema di catapulta elettromagnetica con la vista di un velivolo non identificato che sfreccia sul ponte della nave da guerra. Perché questo video è importante? Semplice: perché fa evaporare come neve al sole le speculazioni in merito al fatto che la Fujian sarebbe stata pronta per la fine del 2025, sottolineando invece la complessità della citata tecnologia e lasciando intendere che il sistema avrebbe richiesto ulteriori prove in mare.

Pesa meno di un chilogrammo. È simile a una borraccia termica ma non è un oggetto per un uso quotidiano. Al contrario è l'ultimo micro-drone progetto dalla Cina e che dovrebbe presto essere al servizio dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA). Il nuovo Uav del Dragone, scrivono i media cinesi, è in grado di trasportare fino al doppio del suo peso grazie al sistema a doppio rotore coassiale. È dotato di un processore neurale integrato che utilizza l'intelligenza artificiale per il puntamento, consentendo a un singolo operatore di controllare più droni contemporaneamente. Il drone in questione, definito "il primo del suo genere", è silenzioso e dotato di rotori pieghevoli e vani di carico modulari, che gli consentono di supportare missioni di ricognizione e di attacco. Può essere armato, ha scritto il portale Defence Post, con un massimo di tre granate e lanciato da un lanciagranate da 35 mm per un decollo più rapido e una maggiore gittata. Il South China Morning Post ha fatto sapere che lo sviluppo dell'Uav sostiene il piano di Pechino di "acquisire un vantaggio iniziale nella guerra intelligente".

Una nave sta lasciando Genova. Sarà contenta Silvia Salis perché la candidata della sinistra ha detto che per risolvere il problema dei fumi in porto bisogna vietare il traffico delle navi a passeggeri. Questa è la sinistra, pensiamoci bene il 25 e il 26 maggio.

La Cia ha diffuso due video "promozionali" volti a reclutare i funzionari cinesi e convincerli a diventare spie statunitensi. L'agenzia di intelligence Usa è infatti impegnata in una campagna di reclutamento di agenti stranieri e nel suo mirino ci sono prima di tutto i cittadini d'oltre Muraglia. I filmati raccontano le probabili ansie di alcuni membri della macchina burocratica del Partito Comunista Cinese: quelle di restare incastrati in un umile lavoro di assistenza agli ordini di un capo sempre più ricco e corrotto o, peggio, di diventare vittime delle purghe del presidente Xi Jinping (le stesse che hanno preso di mira milioni di membri del partito a tutti i livelli). "Oggi la Cia ha diffuso dei video in lingua cinese con l'obiettivo di reclutare funzionari cinesi per ottenere informazioni segrete", ha spiegato il direttore della Cia, John Ratcliffe, che ha promesso di rendere la Cina una priorità assoluta per la raccolta di informazioni degli Stati Uniti.
