D i questi tempi, andare a Torino e non parlare di Tav è come andare a Roma e non vedere il Papa. E l'atteggiamento tenuto ieri da Luigi Di Maio conferma in pieno il significato del vecchio proverbio. «Oggi non parleremo di Tav», ha subito messo le mani avanti il vicepremier. Alle Officine Grandi Riparazioni del capoluogo piemontese il tema era la presentazione del Fondo nazionale innovazione. Vietato andare fuori traccia. Nessun incontro con i consiglieri grillini No-Tav, né con i comitati in fibrillazione per l'imminente via libera ai bandi per i cantieri. Il vertice, invece, a quanto si apprende, è previsto per stamattina a Palazzo Chigi. Ieri sera, dopo una giornata in cui il dossier è rimasto alla finestra, alcune fonti del governo hanno fatto sapere che nell'agenda di Conte c'era un vertice a quattro: ci saranno, oltre al premier, i due vicepremier Di Maio e Matteo Salvini e il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli. La presenza di quest'ultimo membro di governo ha dato la certezza dell'argomento del summit, ovvero la Tav. E, a serata inoltrata, a quanto filtra, le posizioni dei due partiti di maggioranza erano ancora ferme. Salvini sul punto ha detto: «Spero che prevalga il buon senso, stiamo lavorando sul punto di incontro, ad ogni modo non vedo nessun rischio di caduta del governo su questo tema».
Muro del M5s. Secondo fonti grilline, un compromesso sulla linea ferroviaria Torino-Lione «non è contemplabile». L'unico spiraglio, per i Cinque Stelle, è il potenziamento del tunnel del Frejus. Sull'imminente partenza dei bandi di gara per i cantieri, una fonte M5s fa sapere: «Nel caso partissero, sarebbero revocabili senza pagare la penale».
Ma a Torino, Di Maio ha scelto di evitare l'argomento e si è buttato sulla propaganda: «Questo investimento per il Fondo è strategico per la nostra economia, per la conoscenza del Paese e per far restare le nostre menti qui». Il tema dell'innovazione sembra fatto apposta per cedere il palcoscenico a Davide Casaleggio, anche lui a Torino per non parlare di Tav. «Era ora di cambiare passo e oggi si è cambiato passo - ha spiegato- Di Maio l'ho incontrato oggi e mi sono complimentato con lui per la grande innovazione che ha fatto in Italia». Di Maio ha concluso: «Ora l'Italia può diventare la prima manifattura d'Europa».
Il convitato di pietra è comunque la Tav. Da Torino ne ha parlato solo Appendino: «Ho massima fiducia nel lavoro che sta facendo il governo e mi aspetto che decida», si è limitata a dire. Per il sottosegretario pentastellato agli Affari Regionali Stefano Buffagni «Salvini fa bene a dire quello che vuole, ma è un progetto obsoleto». All'attacco Forza Italia con le deputate Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.
Per Carfagna si è trattato di «un bel siparietto a pochi chilometri dai cantieri della Tav, un'infrastruttura strategica che farebbe crescere il paese e che M5s sta bloccando». Gelmini riprende il concetto: «Di Maio, che va a Torino per lanciare il fondo nazionale per l'Innovazione e parlare di imprese, investimenti e sviluppo, è lo stesso che dice No alla Tav? Perché qualcosa non torna...»
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