Cina

La Cia ha diffuso due video "promozionali" volti a reclutare i funzionari cinesi e convincerli a diventare spie statunitensi. L'agenzia di intelligence Usa è infatti impegnata in una campagna di reclutamento di agenti stranieri e nel suo mirino ci sono prima di tutto i cittadini d'oltre Muraglia. I filmati raccontano le probabili ansie di alcuni membri della macchina burocratica del Partito Comunista Cinese: quelle di restare incastrati in un umile lavoro di assistenza agli ordini di un capo sempre più ricco e corrotto o, peggio, di diventare vittime delle purghe del presidente Xi Jinping (le stesse che hanno preso di mira milioni di membri del partito a tutti i livelli). "Oggi la Cia ha diffuso dei video in lingua cinese con l'obiettivo di reclutare funzionari cinesi per ottenere informazioni segrete", ha spiegato il direttore della Cia, John Ratcliffe, che ha promesso di rendere la Cina una priorità assoluta per la raccolta di informazioni degli Stati Uniti.

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I video della Cia per reclutare nuove spie in Cina

"Non ci inginocchieremo perché sappiamo che difenderci mantiene viva la possibilità di cooperazione mentre il compromesso la spegne". Il ministero degli Esteri della Cina ha pubblicato sui suoi social media un video, con tanto di voce narrante in inglese con accento americano, per rispondere ai dazi varati da Donald Trump e lanciare così un chiaro messaggio agli Usa. La narrazione, sopra le immagini di un caccia cinese MiG-15 che abbatte un jet statunitense durante la guerra di Corea, è chiarissima: Pechino non farà marcia indietro di fronte ad una situazione di stallo commerciale con Washington.

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"Mai inginocchiarsi": il video di propaganda cinese in risposta ai dazi di Trump

Lo scorso 4 aprile, nella provincia di Liaoning, è invece emersa una nitida foto del caccia stealth della Shenyang Aircraft Corporation (SAC), denominato ufficiosamente J-50, seguita da video che lo ritraggono in volo. Fino a questo momento ci sono state poche segnalazioni del J-50, dalla sua prima apparizione in una clip piuttosto sfuocata a dicembre, quindi gli ultimi avvistamenti hanno fornito agli osservatori maggiori dettagli sul misterioso velivolo.

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Cina, avvistato in volo il misterioso caccia J-50

Sui social cinesi è spuntato un nuovo video con protagonista il super caccia stealth senza coda J-36. Il filmato in questione, a differenza degli altri fin qui condivisi, offre finalmente un'eccellente visuale che consente di osservare il misterioso mezzo presumibilmente ancora in fase di svilppo. Nella clip si vede il jet trimotore in avvicinamento finale per l'atterraggio presso l'aeroporto della fabbrica del suo produttore, la Chengdu Aircraft Corporation (CAC), nella provincia del Sichuan, nella Cina sud-occidentale. Non c'è alcuna certezza sulla data delle riprese: non sappiamo quindi a quando risalga il video mentre sembrerebbe esser stata confermata la location dell'aeroporto della CAC, dove lo scorso dicembre il velivolo era stato avvistato per la prima volta.

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Il video che mostra l'atterraggio del nuovo caccia stealth cinese J-36

Il campus di Dongguan è in villaggio di 140 ettari dove nasce tutta la tecnologia Huawei. Creato dall’architetto giapponese Nikkesenkei, è un omaggio alla cultura europea: ogni area è ricostruita prendendo spunto ad alcune città del Vecchio Continente, per l’Italia ci sono Bologna e Verona. E tra gli uffici dove si la vora su 6G, intelligenza artificiale e altre soluzioni tecnologiche, campeggia un’enorme biblioteca dove il sapere diventa fonte di innovazione

Marco Lombardo
Nel campus di Huawei a Dongguan che riproduce le città europee

Nuovo avvistamento in volo per il misterioso caccia stealth senza coda della Cina. Nelle scorse ore alcuni filmati hanno immortalato il J-36 (nome ufficioso) per la seconda volta in azione dopo il battesimo di fuoco avvenuto lo scorso dicembre. Cosa sappiamo dell'ultimo jolly di Pechino? Che è stato costruito dalla Chengdu Aircraft Corporation, e che lo stabilimento dell'omonima azienda presenta un rifugio in grado di contenere la grande apertura alare dell'aereo, consentendogli di essere preparato per il volo ed effettuare i controlli finali con un tempo minimo di esposizione a spettatori e satelliti.

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Il secondo volo del nuovo caccia stealth cinese J-36

Nei giorni scorsi un caccia della Marina cinese si è schiantato durante un'esercitazione di addestramento nei pressi di Jialaizhen, nella contea di Lingao, provincia di Hainan. L'incidente ha riguardato uno Shenyang J-15, spesso soprannominato "Flying Shark", jet da combattimento cinese imbarcato su portaerei. Le autorità si sono limitate a spiegare che l'aereo da combattimento, del Comando del teatro operativo meridionale dell'esercito cinese, si è schiantato in un'area aperta nella provincia insulare meridionale di Hainan, e che il pilota è riuscito a salvarsi prima dell'impatto. La causa dell'accaduto è sotto inchiesta anche se i riflettori sarebbero adesso puntati sul programma di aviazione militare cinese, sull'affidabilità del velivolo e dei suoi componenti, motore in primis.

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L'incidente del jet cinese Shenyang J-15

L’intelligenza artificiale è diventata un terreno di scontro tra le grandi potenze. Cina e Stati Uniti sono impegnati in questa nuova “corsa allo spazio”, nel tentativo di mantenere un continuo vantaggio sull’avversario in termini di innovazione e sviluppo tecnologico

Filippo Jacopo Carpani
La scommessa mondiale sull'IA

I mari dell'Indo-Pacifico ribollono. Negli ultimi giorni la Marina dell'esercito cinese ha inviato le sue navi ad effettuare manovre nei pressi di due aree strategiche. La prima riguarda lo Stretto di Taiwan, più in generale l'area marittima che separa la terraferma dall'omonima isola di Taiwan. La seconda - raro che Pechino si spinga fino a queste latitudini - coincide con il Mare di Tasman, tra Australia e Nuova Zelanda. Allo stesso tempo le imbarcazioni della Cina hanno anche effettuato pattugliamenti congiunti nei pressi di Corea del Sud, Malesia, Vietnam e Giappone, facendo scattare allarmi più o meno preoccupanti. Ma cosa c'è dietro un'attività così intensa quanto improvvisa? Quali sono i piani di Xi Jinping?

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Le esercitazioni cinesi nelle acque dell’Indo-Pacifico

Nelle ultime ore sono apparse sul web diverse immagini che mostrano il caccia stealth cinese J-20 volare nella cosiddetta "modalità bestia", ovvero trasportando missili aria-aria esterni sotto le ali e rispecchiando l'operatività già vista nei caccia statunitensi di quinta generazione. Gli aerei di questo tipo possono passare dalla "modalità a bassa osservabilità" alla "modalità bestia" per operare in ambienti dove l'impiego di munizioni è prioritario rispetto alla massimizzazione della furtività. Queste clip, tra l'altro, sono emerse in un momento particolare, e cioè nello stesso periodo in cui la Cina sta studiando vari modi per aumentare il numero di armi primarie ospitate internamente dal citato J-20.

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Il caccia stealth cinese J-20 in "modalità bestia"
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