Egitto

Una forte esplosione ha scosso Il Cairo nella notte. Lo scoppio è avvenuto nei pressi di un edificio pubblico della Sicurezza e di un tribunale, nella periferia Nord della capitale egiziana. Almeno 23 persone, tra cui sei poliziotti, sono rimaste ferite. L'attentato è stato rivendicato su Facebook da un gruppo black bloc egiziano ed è avvenuto all'indomani del varo di leggi più stringenti contro il terrorismo che attribuiscono maggiori poteri alla polizia. Testimoni oculari hanno detto che l'esplosione ha colpito alcuni degli edifici circostanti, tra cui una scuola. Il ministero dell'Interno, in un comunicato, ha spiegato che "l'esplosione è stata causata da un'autobomba fermata davanti all'edificio di sicurezza nazionale e il conducente è fuggito su una moto"

LaPresse
Attentato al Cairo: colpiti palazzo Sicurezza e tribunale

Era il 18 giugno del 1956 quando l'allora presidente egiziano Gamal Abdel Nasser, uno degli ufficiali che aveva guidato la rivoluzione e deposto la debole monarchia di re Farouk, costretto ad abdicare e morto poi in esilio a Roma nel 1965, innalzava a Suez la bandiera egiziana. Il Canale era diventato egiziano, con la nazionalizzazione della via d'acqua. Le truppe britanniche se ne andavano. Una scelta storica, quella degli egiziani, che avrebbe portato a pesanti conseguenze e che torna d'attualità, ora che viene inaugurato un nuovo tratto del canale, che dovrebbe diminuire di molto i tempi necessari per il transito

Andrea Cortellari
Quando il Canale di Suez  diventò egiziano
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