Stati Uniti d'America

La Cia ha diffuso due video "promozionali" volti a reclutare i funzionari cinesi e convincerli a diventare spie statunitensi. L'agenzia di intelligence Usa è infatti impegnata in una campagna di reclutamento di agenti stranieri e nel suo mirino ci sono prima di tutto i cittadini d'oltre Muraglia. I filmati raccontano le probabili ansie di alcuni membri della macchina burocratica del Partito Comunista Cinese: quelle di restare incastrati in un umile lavoro di assistenza agli ordini di un capo sempre più ricco e corrotto o, peggio, di diventare vittime delle purghe del presidente Xi Jinping (le stesse che hanno preso di mira milioni di membri del partito a tutti i livelli). "Oggi la Cia ha diffuso dei video in lingua cinese con l'obiettivo di reclutare funzionari cinesi per ottenere informazioni segrete", ha spiegato il direttore della Cia, John Ratcliffe, che ha promesso di rendere la Cina una priorità assoluta per la raccolta di informazioni degli Stati Uniti.

Redazione
I video della Cia per reclutare nuove spie in Cina

"Non ci inginocchieremo perché sappiamo che difenderci mantiene viva la possibilità di cooperazione mentre il compromesso la spegne". Il ministero degli Esteri della Cina ha pubblicato sui suoi social media un video, con tanto di voce narrante in inglese con accento americano, per rispondere ai dazi varati da Donald Trump e lanciare così un chiaro messaggio agli Usa. La narrazione, sopra le immagini di un caccia cinese MiG-15 che abbatte un jet statunitense durante la guerra di Corea, è chiarissima: Pechino non farà marcia indietro di fronte ad una situazione di stallo commerciale con Washington.

Redazione
"Mai inginocchiarsi": il video di propaganda cinese in risposta ai dazi di Trump

L’intelligenza artificiale è diventata un terreno di scontro tra le grandi potenze. Cina e Stati Uniti sono impegnati in questa nuova “corsa allo spazio”, nel tentativo di mantenere un continuo vantaggio sull’avversario in termini di innovazione e sviluppo tecnologico

Filippo Jacopo Carpani
La scommessa mondiale sull'IA

Il piano di pace in discussione a Riad è molto simile a quello che, si dice, sia stato firmato a fine marzo 2022 da una delegazione russa e una ucraina a Istanbul. In esso vi era una clausola, mai accettata da Kiev, che chiedeva le dimissioni di Zelensky e del suo governo, da sostituire con un esecutivo più favorevole a Mosca. A tre anni dall'inizio dei combattimenti, questo punto potrebbe tornare d'attualità

Gian Micalessin
I piani di Usa e Russia per l'Ucraina: l'accordo per cacciare Zelensky
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