Roma - "Rimane elevata la probabilità di attacchi
contro militari e civili italiani all’estero, specialmente in aree di grande crisi (ad esempio Afghanistan e Libano), ma anche in altri territori ove
insistono nostri interessi" si legge nella relazione 2007 dei Servizi segreti al Parlamento. In Afghanistan i Servizi segnalano un "drammatico incremento del terrorismo, con ovvie ripercussioni sulla sicurezza delle forze italiane in Isaf", la missione della Nato. L’incremento del terrorismo va di pari passo con una sua "forte espansione in Pakistan, segnatamente nella provincia del nord ovest, snodo
centrale delle progettualità offensive in teatro e in Occidente". E il terrorismo jihadista resta una delle
minacce principali per l’Europa e l’Italia e in quest’ottica il nostro Paese "rimane caratterizzato quale sponda logistica per formazioni, specie
maghrebine. Il terrorismo jihadista si conferma come uno dei principali aspetti della minaccia pure in Europa - scrivono gli 007 - ove sono stati sventati
disegni offensivi di cellule, anche autoctone". E l’Italia "sebbene non possa essere esclusa da opzioni terroristiche, rimane caratterizzata quale
sponda logistica per formazioni specie maghrebine".
Eversione in Italia Mentre dal punto di vista del terrorismo interno in Italia sopravvivono "residue frange eversive, interessate a sfruttare ed alimentare spinte estremiste e ogni forma di ribellismo sociale". Questi ambienti, viene rilevato, "potrebbero tentare di riorganizzarsi, sfruttando le sacche di malcontento sociale dove si coltivano ideologie estremiste".
Malavita organizzata "La ’ndrangheta, nonostante i duri colpi subiti, resta nel panorama della criminalità organizzata nostrana, la componente più pericolosa in grado di esprimere valenza eversiva" proseguono i Servizi segreti. Le cosche calabresi continuano la loro opera di infiltrazione in tutti i settori dell’economia, tra cui la sanità e il turismo. È quanto scrivono gli 007 nella relazione consegnata al parlamento. "La ’Ndrangheta - afferma l’Aisi - continua a insinuarsi in settori economici come la costruzione di strade, la sanità, il turismo, l’agroalimentare e le attività imprenditoriali nell’area di Gioia Tauro, uno dei maggiori porti di smistamento container nel Mediterraneo". I servizi sottolineano poi che sul piano delle dinamiche criminali, sulla "tendenziale coesione" delle ’ndrine del reggino potrebbero "riflettersi mutamenti strategici suscettibili di nuovi equilibri".
Cosa Nostra Mafia in crisi profonda, secondo i servizi segreti, a causa di arresti eccellenti e di una "carenza di successori". Mentre in Campania si registra "uno sfilacciamento dei gruppi storici" della camorra, "interessati da una perdita di influenza e di potere rispetto a clan emergenti, una crisi ancor più profonda tocca Cosa nostra" si legge nella relazione 2007. "Latitanti di spicco quali Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo sono stati assicurati alla giustizia ed al tempo stesso vi è una carenza di successori a causa dello scarso spessore dei quadri sopravvissuti".
Camorra e rifiuti La camorra dietro all’intero ciclo dei rifiuti e all’attuale emergenza in Campania. È l’analisi dei Servizi: "Anche la camorra - si legge nel documento - mostra una spiccata propensione ad infiltrare amministrazioni locali e ad inserirsi in proficui comparti nella gestione dei servizi pubblici. Il suo livello di pervasività è testimoniato in Campania, alle prese con l’emergenza rifiuti, possibile risultante di un concorso di fattori che vede in primo piano l’invadenza della camorra nell’intero ciclo dei rifiuti".
Money transfer Un tema alla "costante attenzione" dei Servizi segreti italiani è quello dei money transfer: l’Italia, infatti, è "il secondo mercato mondiale dopo gli Usa con
più di 25mila punti, con sacche di irregolarità e di abusivismi, che movimentano annualmente una consistente mole di denaro (1,4 miliardi di euro) in cui si possono agevolmente mimetizzare operazioni finanziarie illegali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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