A 11 anni condannata a morire come Terri Schiavo

La piccola Haleigh è in stato di coma vegetativo da 5 mesi a causa delle percosse ricevute dai genitori adottivi

da Washington

«Staccate la spina»: Haleigh, una ragazzina di 11 anni, è destinata a morire d’inedia come Terri Schiavo. La sentenza è della Corte suprema del Massachusetts, che ieri ha autorizzato i servizi sociali dello Stato a staccare il tubo dell’alimentazione artificiale alla bambina, ridotta allo stato vegetativo dalle percosse ricevute dai genitori adottivi.
Il verdetto è arrivato nello stesso giorno in cui la Corte suprema federale ha bocciato un tentativo del presidente Bush di bloccare una legge dell’Oregon sul suicidio assistito per malati terminali.
La piccola Haleigh Poutre, quindi, potrà essere lasciata morire, lentamente e inesorabilmente, come Terri Schiavo, la donna da anni in stato vegetativo irreversibile che si è spenta in Florida, la primavera scorsa, dopo giorni di sofferenza e dopo essere stata oggetto di un’estenuante battaglia tra il marito e la famiglia d’origine.
Nel caso di Haleigh, il marito della madre adottiva, Jason Strickland, che pure non ha mai adottato legalmente la bambina, voleva bloccare la decisione dei servizi sociali (a cui la bambina è ora affidata) di staccare la spina che la tiene in vita. Quando Haleigh morirà, l’uomo potrebbe essere accusato di omicidio per avere partecipato, con la moglie (che nel frattempo è deceduta) alle percosse che hanno ridotto la piccola in coma vegetativo. Nel prendere la sua decisione, la Corte suprema dello Stato ha osservato che i rapporti di Strickland con Haleigh non sono mai stati «d’amore o d’affetto».
La vita della bimba, che da grande voleva fare la ballerina, non è certo stata felice. A quattro anni era stata sottratta alla madre biologica, Allison Avrett, ritenuta inadatta a prendersi cura della figlia, ed era stata affidata alla sorella maggiore della donna, Holli Strickland, che aveva una laurea in pedagogia. A sette anni, Haleigh era stata legalmente adottata dalla zia, che le aveva dato il cognome del primo marito, Jonathan Poutre. La donna, che aveva poi avuto un figlio dal secondo marito, il meccanico Jason Strickland, diceva spesso ai parenti che la figlia della sorella era emotivamente instabile.
Per questo, aveva preferito ritirarla dalla scuola pubblica e farle seguire lezioni private a casa. L’anno scorso, quando Haleigh aveva 10 anni, sul suo corpo erano state notate ferite ed ecchimosi. Dopo avere indagato, i servizi sociali avevano però concluso che le violenze erano state autoinflitte, come sosteneva la stessa madre adottiva.
Dopo quell’episodio, la bambina era stata vista sempre meno frequentemente in giro. L’11 settembre, Haleigh è stata portata, in fin di vita, al Noble Hospital di Westfield. «La bambina - scrisse la polizia- aveva bruciature ed ecchimosi vecchie e nuove e una tac al cervello aveva rivelato profondi ematomi sottocutanei». Da allora, Haleigh è in uno stato vegetativo che i sanitari ritengono persistente e irreversibile. La seconda volta nessuno ha creduto che la bambina si fosse procurata da sola le ferite, come tuttora continua ad affermare il padre adottivo.
Al processo, testimoni come la baby sitter Alicia Weiss hanno riferito di avere assistito a terribili abusi perpetrati sulla bambina dalla madre adottiva. Ma Holli non può più essere giudicata: il 22 settembre, dopo essere uscita dietro cauzione dal carcere dove era stata rinchiusa con il marito, è stata trovata in una pozza di sangue nel letto di sua nonna, Constance Young, di 71 anni, pure esanime. Un apparente caso d’omicidio-suicidio. Come nella vicenda della Schiavo, l’epilogo della storia di Haleigh, cattolica, intreccia una doppia disputa, morale e legale. La madre e il padre biologici, che non hanno però voce in merito, sono d’accordo per staccare il tubo e i giudici hanno dato via libera.

Ma i medici sono divisi sulla eticità dell’interruzione dell’alimentazione: alcuni sono favorevoli a staccare la spina della respirazione artificiale (operazione cui la bambina potrebbe sopravvivere), ma non il tubo dell’alimentazione. In attesa della decisione, la piccola Haleigh sopravvive.

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