Roma - Via libera delle commissioni
Bilancio e Finanze alla manovra triennale del governo. Fra le novità più importanti, la norma sulle carte di identità:
dal 2010 avranno una durata doppia e tutte riporteranno le impronte
digitali del titolare. Dopo undici
ore di maratona i deputati hanno varato il testo accantonando due
articoli. La misura - contenuta in una proposta presentata da tre
parlamentari del Pdl che modifica un articolo che raddoppia la
durata del documento di identità - dovrà poi essere confermata dal
Parlamento, ma sembra destinata a disinnescare, almeno in parte, la
controversa vicenda della campagna per censire i rom e altre etnie
presenti in Italia.
Ticket Le commissioni hanno finito il lavoro intorno alle 7 del mattino e
sono stati esaminati tutti gli emendamenti con l’eccezione
dell’articolo 60 e di quello sul nucleare. Tra le altre novità, controlli
più stringenti sulla sanità mentre, per l’abolizione del ticket da 10
euro sulla diagnostica, ci sarà un contributo di 50 milioni del
governo alle Regioni. Gli altri 400 milioni annunciati dal ministro per i
Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, costituiranno maggior
finanziamento per il nuovo patto sulla sanità da discutere fra
governo e Regioni. Queste ultime dovranno accollarsi risparmi di
spesa per coprire la differenza fra quanto finanziato dal governo e il
costo del provvedimento che ammonta a 834 milioni l’anno.
Le impronte Quindi il Garante chiede "fermo e chiaro invito alla moderazione" nell’uso delle impronte digitali e dei dati biometrici che "si va diffondendo a macchia d’olio, sia nel mondo del lavoro sia in altri ambiti" perché sono "potenzialmente lesivi della dignità delle persone" e quindi non vanno usate "secondo criteri discriminatori". Il presidente del Garante aggiunge che "è diverso naturalmente il discorso se il prelievo delle impronte digitali riguarda tutti, con regole stabilite dal parlamento. È assolutamente necessario che si eviti di fare ricorso a queste tecniche secondo criteri discriminatori, specialmente di natura etnica o religiosa, che contrastino con la nostra Costituzione e con le carte dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino che il nostro Paese ha siglato".
Bucarest: pratiche discriminatorie Riparte lo scontro fra Bucarest e Roma, questa volta a non andar giù al governo rumeno la decisione di prendere le impronte digitali ai bambini rom. "Per il nostro governo", ha dichiarato il primo
ministro, Calin Popescu Tariceanu, nel corso della riunione dell’esecutivo, "il rispetto dei diritti umani è una priorità.
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