«In 30 anni evitati 70mila aborti»

«In 30 anni evitati 70mila aborti»

da Roma

Nella maggioranza dei casi alle donne non viene prospettata alcuna alternativa concreta all’aborto.
Riparte l’indagine conoscitiva sul funzionamento della 194 e in Commissione Affari sociali arriva la voce dissonante del Movimento per la Vita, che da decenni opera per convincere le donne che la scelta di proseguire la gravidanza è soltanto in apparenza la più difficile.
«Nell’80 per cento dei casi non solo alla donna non viene prospettata alcuna alternativa all’aborto, ma non viene neppure chiesto il motivo della sua domanda di interruzione volontaria di gravidanza». È questa la sostanza dell’intervento in Commissione del presidente del Movimento della Vita, Carlo Casini, che ha poi elencato i risultati conseguiti in questi anni. Sono settantamila le vite salvate in 30 anni, settemila solo nel 2004 e oltre 600mila le donne assistite fino ad ora. Frutto del lavoro dei Centri di aiuto alla vita (Cav) che in Italia sono 278 e assistono ogni anno oltre 30mila donne. Le gestanti straniere che si sono presentate ai Cav nel 2004 sono state il 72,6 per cento del totale delle gestanti mentre nel 1990 erano il 16 per cento. «Come si vede - evidenzia Casini- la situazione si è rovesciata».
Nel 2004, spiega il Movimento per la Vita, rispetto all'anno precedente è stato rilevato un incremento sia dei bimbi nati sia delle gestanti assistite. I Cav hanno offerto alle donne sostegno economico, assistenza psicologica e morale, assistenza sociale, assistenza medica, servizi di baby-sitting. L'11 per cento delle gestanti assistite ha potuto usufruire di ospitalità in case di accoglienza, presso famiglie o case gestite dai Centri.
Resta bassa la percentuale (5 per cento nel 2004) di gestanti che arrivano a un Cav su segnalazione di un consultorio pubblico mentre la maggior parte sono inviate da amici (28) e da parrocchie. Le gestanti che si presentano nei Centri sono per la maggioranza sposate (58) nel 51 per cento dei casi, di età compresa fra i 25 e i 34 anni. E ancora sono per il 36 per cento casalinghe o disoccupate (31) e denunciano difficoltà economiche (41). L’atteggiamento del marito o partner nel 26 per cento dei casi si mantiene contrario all’aborto. Praticamente tutte le donne che scelgono di non abortire poi tengono con sé il bimbo, 98 per cento.
Le gestanti non italiane assistite dai Cav sono risultate complessivamente 4.565, con una media di 30 in ogni centro.

Le più numerose continuano ad essere le africane (42) con una prevalenza di marocchine. Seguono le europee (24) con una predominanza di romene e albanesi, le donne dell'America Centrale e Latina (15) con l’Ecuador in testa, e infine le asiatiche (6) soprattutto provenienti dallo Sri Lanka.

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