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Il 3D fa male ai bimbi? A tre anni guarda «Alice» e finisce all’ospedale

MilanoVa al cinema con mamma e papà. E si ritrova al pronto soccorso. Una bimba di tre anni non sta più nella pelle all’idea di vedere «Alice nel paese delle meraviglie» in versione 3D. Le hanno spiegato che prima di entrare al cinema, avrebbe ricevuto degli occhialini speciali, con le lenti colorate, che le avrebbero dato la sensazione di essere dentro al film. Sigla, musiche a tutto volume e quello strano effetto di vedere Alice e il Bianconiglio piombarle quasi in braccio. Un divertimento unico. Finché, qualche ora dopo il film, la bimba non sente un bruciore all’occhio sinistro, sempre più forte. La notte trascorre quasi insonne ed ora del mattino il dolore diventa insopportabile. I genitori, vedendo il suo occhio sempre più rosso e gonfio, la portano al pronto soccorso. I medici visitano la piccola, il referto parla di un’infiammazione acuta e le viene prescritta una pomata a base di cortisone. Ai genitori sorge subito un sospetto: «Saranno mica stati gli occhialini 3D?».
I medici non ne sono certi. «Potrebbe anche essere - spiega Antonio Scaldone, direttore del dipartimento di oculistica del Fatebenefratelli - ma non si può dire che l’infiammazione all’occhio della bambina sia stato causato dagli occhialini del cinema. È sufficiente che la piccola si sia toccata l’occhio con le mani un po’ sporche per provocare l’irritazione». Mettere sotto accusa gli occhialini pare eccessivo.
La mamma e i papà della bimba non si lasciano convincere ed annunciano di voler procedere per vie legali. Ad avvalorare la loro posizione arriva, neanche a farlo apposta, il parere del Consiglio superiore di sanità. Un documento datato 2 marzo che propone il divieto degli occhialini 3D (a meno che non siano monouso) ai bambini al di sotto dei sei anni. Il parere, richiesto da varie associazioni di consumatori, sottolinea che «per la visione di spettacoli cinematografici, l’utilizzo degli occhiali 3D sia controindicato per i bambini al di sotto dei sei anni, limitato nel tempo per gli adulti, garantito con fornitura monouso per gli spettatori». I carabinieri dei Nas recepiranno il parere e andranno a controllare che i bambini sotto i sei anni non usino gli occhialini. Il comandante dei Nas ha sottolineato che i sequestri di 7.000 occhialini avvenuti a febbraio hanno riguardato proprio i controlli sull’igiene. In sostanza, il futuro degli occhialini 3D è l’usa e getta. Per questioni igieniche. Il potenziale pericolo degli occhiali per la visione in 3D è stato più volte denunciato dalle associazioni di consumatori, Codacons in testa: «gli occhiali non hanno marcatura Ce a garanzia di qualità, sono di materiali di ignota provenienza, non vengono sterilizzati dopo l’uso e cambiano almeno tre volti al giorno».
Alla luce del parere sanitario, Carlo Rienzi, presidente del Codacons, annuncia che già da oggi «non sarà possibile la visione di film in 3D in quei cinema che non utilizzano occhiali monouso».

Tuttavia l’associazione dei consumatori non si ritiene del tutto soddisfatta e annuncia che interpellerà anche le procure della Repubblica. «A differenza di quanto sostiene il Consiglio, gli occhialini devono considerarsi a tutti gli effetti occhiali e come tali essere muniti di marchio CE».

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