La 500 accende il motore, il mito torna in strada

Montezemolo: "Un esordio sotto i migliori auspici". Prima sfida alla Smart. Prodi: "Sarà un successo". Quell'utilitaria "garibaldina". Un fascino giovane a ritmo Mp3. Ma l'antenata aveva un'altra classe. "Lettere da tutto il mondo per complimentarsi con papà"

La 500 accende il motore, il mito torna in strada

Torino - Con la 500 in casa Fiat arrivano anche la cicogna e i fiori d’arancio. E se John Elkann, vicepresidente del gruppo ed erede designato dell’impero Agnelli, come anticipato da un settimanale, si prepara a diventare padre per la seconda volta, Luca di Montezemolo ha scelto come testimone simbolica la 500 per annunciare le nozze del figlio Matteo. «Me l’ha detto tre giorni fa», ha affermato il presidente del Lingotto. Il lancio della nuova 500, in vendita da domani, parte sotto i migliori auspici.

Ieri a complimentarsi con lo stato maggiore della Fiat (il presidente Luca di Montezemolo e l’amministratore delegato Sergio Marchionne) e della holding di controllo Ifil (il numero uno Gianluigi Gabetti e John Elkann, nella doppia veste di top manager del Lingotto e di rappresentate della famiglia Agnelli) sono state le massime autorità dello Stato. La lunga giornata torinese è infatti iniziata nel tardo pomeriggio con l’arrivo del premier Romano Prodi, accompagnato dai ministri Cesare Damiano (Lavoro), Alessandro Bianchi (Trasporti) ed Emma Bonino (Politiche comunitarie) sulla pista del Lingotto. «Auguro alla nuova 500 grande fortuna e che la Fiat ne venda proprio tante - ha commentato Prodi, in un continuo su e giù dalla vettura senza però provarla -: ricordiamoci di quello che qualche anno fa si diceva della Fiat e come tutto è cambiato oggi. È un fatto di importanza enorme per l’Italia. Il mio non è uno spot, ma è un senso di contentezza. Questa vettura ha un grande valore simbolico, quello di innovare in una tradizione originalissima: tutte le altre automobili si confondono l’una con l’altra, questa è diversa». A far da cicerone al premier e ai ministri il presidente della Fiat coadiuvato dal responsabile dell’ingegneria Harald Wester. Montezemolo ha mostrato il bagagliaio, come è possibile ottenere più spazio all’interno e ha invitato Damiano, con Bianchi ed Elkann, il più alto dei presenti a sedersi dietro. «Vede che non picchia la testa contro il soffitto?». «La 500 è stata la mia prima vettura, naturalmente usata - ha ricordato il ministro del Lavoro -: con quella macchina sono andato da Torino a Budapest e Vienna e ritorno. È stata una bellissima vacanza».

Non sono mancate le frecciatine alla concorrenza e a essere presa più di mira è stata la Smart. «Qui ci sono quattro posti reali e non i due secchi offerti dalla Smart», ha aperto la serie di punzecchiature Montezemolo. «Anche Lucio Dalla - ha aggiunto - ha sottolineato che sulla 500 ci si va in quattro». La piccola Smart (il marchio appartiene al gruppo Mercedes-Benz) anche per la stampa estera potrebbe essere il primo modello a patire il ritorno della 500. Addirittura, secondo Christoph Stuermer, esperto del settore automobilistico dell’Istituto di previsioni e studi di mercato Global Insight, «la nuova 500 potrebbe spazzar via la Smart dal contesto italiano». È una previsione che, se si avverasse, significherebbe il de profundis per la tedeschina, visto che proprio l’Italia rappresenta per Smart il primo mercato mondiale.

Sempre ieri, prima della grande festa ai Murazzi, Marchionne ha incontrato allo stadio Olimpico tutti i concessionari Fiat ai

quali ha presentato «l’icona delle strade», come l’ha descritta il Financial Times. «Ho già 100 prenotazioni, tutta gente che ha fatto l’ordine a scatola chiusa. I prezzi? Da 10.500 a 14.500 euro», ha osservato un dealer.

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