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In 7 mesi scovati redditi nascosti per 3,3 miliardi

RomaNei primi sette mesi di quest’anno la Guardia di finanza ha «scovato» redditi evasi per 3,3 miliardi di euro nell’ambito delle indagini su operazioni con risvolti internazionali. Circa un terzo di questa cifra (1,1 miliardi) è stato rintracciato in transazioni e operazioni finanziarie compiute nei «paradisi fiscali». Uno dei casi più recenti di evasione accertata riguarda 25 milioni di euro di ricavi non dichiarati da società con apparente sede all’estero, ma di fatto con sede effettiva nel nostro Paese. Da gennaio a luglio le indagini, le verifiche e i controlli conclusi nell’ambito della lotta all’evasione e alle frodi fiscali di rilievo internazionale, compresi i trasferimenti illeciti di capitali oltre confine, sono stati 5.690.
Ammonta inoltre a 1,8 miliardi di euro l’Iva evasa a seguito di frodi, scoperte dalle Fiamme gialle nel corso di indagini su triangolazioni commerciali per evadere l’imposta ricorrendo a società «cartiere» (ovvero esistenti solo sulla carta) e fatture per operazioni inesistenti. I soggetti denunciati sono 3.557, il 17% in più dell’anno scorso. Dei 3,3 miliardi evasi, oltre 600 milioni di euro sono stati trovati in capo a soggetti e imprese che avevano falsamente localizzato la propria sede all’estero per sfuggire al fisco. L’ultimo caso è quello di cinque aziende operante nel Pordenonese, ma con sede formale in Croazia, che hanno evaso 30 milioni di euro. Altri 1,1 miliardi sono stati trovati nel corso di indagini su transazioni e operazioni finanziarie con «paradisi fiscali», e 1,6 miliardi in organizzazioni estere che operavano stabilmente in Italia senza dichiarare nulla al Fisco. Sequestrati inoltre titoli e valuta per 396 milioni di euro nel corso dei controlli doganali; 1.185 i soggetti sorpresi a portare all’estero danaro o titoli per un valore superiore ai 10 mila euro, al momento in cui attraversavano la frontiera.
Eurofisc Le evasioni fiscali sull’Iva sono diventati di tali proporzioni che la Commissione Ue ha proposto la creazione di un’agenzia europea - la Eurofisc - per rafforzare la cooperazione fra gli Stati dell’Unione. Compito di Eurofisc è di permettere uno scambio rapido di informazioni sensibili fra tutti i Paesi membri, in modo da contrastare efficacemente le frodi, in particolare le cosiddette «frodi carosello», attraverso le quali le merci vengono fatte girare fra vari Paesi europei per incassare l’Iva dai clienti senza poi versarla agli Stati. «Nell’attuale situazione dell’economia - spiega il commissario al fisco, Lazlo Kovacs - è più che mai importante combattere in maniera efficace le frodi, e migliorare la cooperazione fra le varie amministrazioni fiscali».
Tesoro esentasse Secondo stime fatte su valutazioni Ocse e Fmi, i conti correnti offshore nei «paradisi fiscali» conterrebbero un tesoro esentasse da 11 mila miliardi di dollari.

Sono oltre 40 i Paesi in cui le regole standard del fisco non vengono rispettate, e che offrono un ventaglio di offerte molto ampio a chi vuole sottrarsi agli obblighi fiscali.

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