Dopo 70 anni di prelibatezze, chiude la gastronomia di Cernobbio

Oggi sarà il giorno delle emozioni forti e della commozione per i fratelli Claudio e Giorgio Tettamanti: dopo una vita spesa dietro al bancone, infatti, abbasseranno per l’ultima volta la saracinesca del loro negozio che da settant’anni è il punto di riferimento per generazioni di cernobbiesi e di comaschi, oltre che di moltissimi vip. L'alimentari, gastronomia e macelleria che ha visto la luce nel lontano 1942, chiude per lasciare posto - manco a dirlo - a una banca che da tempo mirava ad aprire i propri sportelli proprio nel cuore del più esclusivo comune della sponda occidentale lariana. Si chiude per sempre la fase dei clienti fissi, del «mi tenga da parte il pezzo migliore», delle code e della chiacchiere davanti al bancone.
«Sarà doloroso salutare tutti i nostri clienti - ammette commosso il più giovane dei fratelli Tettamanti, Giorgio - perché con ciascuno di loro abbiamo intessuto un rapporto sempre piacevole e positivo, ma francamente non ce la facevamo più a continuare».
Troppo impegnativo, troppo complicato e anche troppo stressante come lavoro, soprattutto negli ultimi anni quando la concorrenza dei centri di grande distribuzione ha fatto strage dei piccoli negozi. Ma i fratelli Tettamanti non si sono mai voluti rassegnare e hanno tenuto duro fino a pochi mesi fa quando si sono guardati in faccia e insieme hanno detto basta. Sessantaquattro anni Claudio, 61 Giorgio: la loro storia è cominciata quando avevano ancora i calzoni corti e papà Nino e mamma Angela li hanno trascinati in negozio (aperto nel 1942 in piena seconda guerra mondiale) al termine delle scuole elementari.
«A quel tempo - dice Giorgio Tettamanti - era quasi obbligatorio seguire le orme dei genitori e noi fummo praticamente messi nelle condizioni di non poter scegliere. Però il nostro lavoro ci è sempre piaciuto perché l'abbiamo fatto con passione e professionalità, dedicando ogni stilla di energia. Ma adesso siamo stanchi dei sacrifici e i nostri figli non se la sentono di continuare nell’attività».
Un punto di riferimento, si è detto. Sì, perché la loro non è stata una clientela solo locale: molti infatti i comaschi che venivano fin qui a far la spesa, attratti dalla gentilezza, dalla cortesia e soprattutto dalla qualità della merce. E tanti anche i vip, con casa da queste parti, che hanno varcato quella soglia. Dai Versace al calciatore Zambrotta, dal campione del mondo Tardelli al Quartetto Cetra, dai setaioli Mantero fino ai più illustri clienti di Villa d’Este.
Già, perché i fratelli Tettamanti non solo hanno servito generazioni di clienti, ma negli anni sono riusciti anche ad arrivare fin sulle tavole dei più prestigiosi alberghi e ristoranti della zona: Villa d’Este appunto, ma anche il celebre e frequentatissimo Harris Bar in riva (locale dove frequentemente sosta per l’aperitivo il divino Gorge Clooney). E poi i ristoranti più alla moda: il Gatto Nero, il Vapore e ancora il Miralago.


La storia loro e del loro negozio è stata un po’ la storia di Cernobbio, ma oggi un importante pezzo della vita quotidiana di questa gemma sul lago di Como ci lascerà per sempre. C’è un bancomat pronto a prendere il suo posto. Purtroppo non sarà la stessa cosa.

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