A 9 anni un manuale per coetanei

Eleonora Barbieri

da Milano

Tutto comincia per caso, mentre la piccola Libby Rees, 9 anni, passeggia con la madre e il cane in un bosco vicino a Ringwood, nell’Hampshire, Inghilterra del Sud. I suoi genitori sono separati già da due anni e mezzo. Lei confessa alla mamma: «Ogni volta che lancio un bastoncino al cane, mi libero di qualcosa che mi dà fastidio». Non è un semplice commento: è uno dei modi che Libby ha trovato per riuscire a sopravvivere, per trovare un senso nella sua vita, anche se la sua famiglia, ormai, non esiste più. E ora i suoi stratagemmi sono diventati un libro, pensato per i coetanei nella sua stessa situazione, dal titolo Help, hope and happiness: ovvero «Aiuto, speranza e felicità».
Kathryn Loughnan, la mamma, all’inizio non la prende sul serio; ma Libby insiste, vuole un computer per scrivere la lista dei suoi piccoli sistemi quotidiani per dar senso alla sua vita di «figlia di divorziati». Si mette al lavoro e prepara un manoscritto, sessanta pagine di consigli, dal relax al film preferito fino al modo per ridere, ogni giorno. Un anno dopo, il manuale è pronto e Libby prova a spedirlo ad alcune case editrici. Passano soltanto ventiquattr’ore e riceve una telefonata dalla scozzese Aultbea publishing: la giovane Ms. Rees è convocata d’urgenza a Inverness per firmare il contratto. All’inizio le copie stampate saranno circa un migliaio; ma i manager scozzesi sono convinti di aver scoperto un talento e commissionano a Libby altri due libri. La signora Loughnan è incredula; ancora non sa quanto guadagnerà la figlia ma, come ha spiegato al quotidiano britannico Times, la bimba devolverà sicuramente qualcosa in beneficenza, in parte all’associazione «Save the children» e in parte per la difesa degli animali. Ed è convinta che possa avere successo perché, fra gli scaffali, si trovano moltissimi libri destinati ad aiutare gli adulti, ma poco o nulla per i più piccoli.


A loro ha pensato Libby, che ha anche stilato una «top 10» dei consigli indispensabili: prendersi una pausa, per stare da soli e rilassarsi, darsi un obiettivo, immergersi in un progetto; valutare i risultati di ogni settimana e decidere che cosa cambiare per sentirsi meglio. Per finire, un tocco latino: «mente sana, corpo sano»: basta convincersi che si può ottenere qualunque cosa. Come un invito a Inverness.

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