A.A.A donne cercansi per ripopolare un villaggio inglese

Gaia Cesare

A Vince piace la campagna, la lettura e «farsi quattro risate con gli amici». Lui cerca una ragazza «intelligente e che ami le conversazioni di un certo livello, che voglia parlare di cose che contano». Ha 21 anni ed è uno studente.
Poi c’è George. Lui di anni ne ha 24, fa il macchinista e cerca una donna «che sia una brava cuoca e a cui non dispiaccia fare un po’ di lavori di giardinaggio». Ma soprattutto che gli dia «l’amore che gli è mancato finora».
Entrambi vivono a Alston, un piccolo villaggio di mille anime in uno degli angoli più belli dell’Inghilterra: Cumbria, la regione dei Laghi, circondata da alcune delle montagne più alte del Regno Unito. Uno spicchio di paradiso scelto per girare alcune scene di Jane Eyre, la pellicola basata sul capolavoro di Charlotte Bronte, e un adattamento televisivo dell’Oliver Twist di Charles Dickens. Un luogo da idillio rurale, lontano anni luce dalla Londra caotica e frenetica, chiuso in surreale isolamento. Che proprio a causa di questo isolamento, tuttavia, rischia di sparire.
L’amore per questo borgo, insieme alla paura che Alston possa essere cancellato dalla carta geografica, hanno spinto gli abitanti più giovani - tutti ragazzi tra i venti e i trent’anni - ad aprire ufficialmente la caccia alle giovani coetanee dell’altro sesso. Così è nata la Alston Moor Regeneration Society, un’associazione fai-da-te, che usa tutti i mezzi mediatici, tradizionali e tecnologici, per attrarre ragazze e convincerle a trasferirsi. Obiettivo: risolvere il problema dello spopolamento che affligge questo villaggio.
I giovani di Alston hanno cominciato ad affiggere nelle città e nei centri inglesi - a volte anche parecchio lontani - poster con tanto di foto e messaggi allettanti, per sponsorizzare la propria immagine, nel tentativo di trovare l’anima gemella, una ragazza che ami vivere in campagna e che non abbia grossi grilli per la testa. «Sei donna e sei single? Stufa di incontrare ragazzi noiosi, pigri e di brutto aspetto? Cerchi un po’ di divertimento nella vita? Se hai risposto “sì“ a ognuna di queste domande, la cittadina di Alston Moor ti aspetta...» si legge in uno dei manifesti. E il messaggio è stato pubblicato persino su Internet, dove i ragazzi di Alston hanno creato il sito (www.villagesincrisis.tk), convinti che la loro iniziativa verrà presto seguita da tanti altri coetanei di villaggi britannici (e non solo), desiderosi di non lasciare il proprio paese e mettere su famiglia nel luogo dove sono nati.
«L’uomo medio di Alston è single, atletico, intelligente, carino, ha un grande senso dello humour, è automunito e in molti casi possiede anche un pezzo di terra e una proprietà. Paragonalo a qualsiasi altro maschio della tua area e capirai perché puoi considerarti fortunata ad aver letto questo messaggio», scrivono i giovani, inserendo in bella vista i loro numeri di telefono.
«Secondo l’ultimo censimento, il numero di donne e uomini a Alston è quasi identico. Di fatto, però - racconta Jonny Edgar, 21 anni, se venite con me al pub in un week end, troverete che il rapporto uomini-donne è di 10 a 1. E lo scorso venerdì era persino peggiore: 17 ragazzi e una ragazza». La parte più difficile nell’opera di caccia all’anima gemella pare sia convincere le “forestiere“ che ad Alston non si trovano solo ragazzi un po’ rozzi e senza cultura.
E anche gli adulti del paesino approvano. Vince Peart, 60 anni, padre del ventunenne Ben Coombes, ammette che l’iniziativa presa dal figlio e dai suoi amici è la cosa migliore che sia successa ad Alston da quando hanno girato Oliver Twist alla fine degli anni Novanta. Ben fa l’idraulico, ma in paese è noto per le sue doti da deejay, per la brillante organizzazione di feste da ballo e party notturni. È certo che qualsiasi ragazza amerebbe vivere nelle sue campagne e andrebbe d’accordo con lui.

E chissà che la sua speranza e la sua intraprendenza non servano a dare nuova vita al borgo che non intende lasciare per nessuna ragione al mondo.

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