Abbandonare laeroporto di Malpensa? Per Alitalia si è rivelato un disastro. Proprio come aveva previsto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in occasione della presentazione del piano di transizione e sopravvivenza della compagnia di bandiera. Il governatore snocciola le cifre, che parlano chiaro: «Nei primi tre mesi del 2008 - dice - si è verificato un calo del 75 per cento di voli su Malpensa con una perdita dell85 per cento dei passeggeri e un recupero solo dell11 per cento sullo scalo di Fiumicino».
Dati che invertono lequazione secondo la quale più Alitalia vola più va in perdita. «La compagnia viaggia il venti per cento in meno rispetto allo scorso anno - conferma lassessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo -, ma perde più del doppio in termini economici. Questo significa che Alitalia va in crisi se sta lontana da Malpensa. Se le previsioni sui dati di aprile fossero confermate, il vettore si troverebbe con il 25,9 per cento di passeggeri in meno e un deficit, su base annua, di circa un miliardo di euro».
Nella settimana in cui è in programma il Consiglio di amministrazione della compagnia, Formigoni si augura che Alitalia rinasca e che Malpensa torni a essere il suo hub. «Un Paese come il nostro - afferma - non può non avere un vettore nazionale. Il governo ha fatto di questo obiettivo una priorità. Mi auguro che il lavoro di Banca Intesa abbia successo e che possa presto rinascere una compagnia di volo italiana. Che al quel punto non potrebbe che scegliere Malpensa come proprio hub».
Per questo continuano senza sosta i lavori di completamento delle infrastrutture che collegheranno meglio lo scalo a Milano e ad altre città del Nord. «È già pronto il collegamento delle linee a Sud, con Bologna e Pavia, attraverso il passante ferroviario - ricorda Cattaneo -.
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