«Abbattiamo tutti i muri. È ora di dialogare» Così i giovani di An e Pd ricordano Berlino

«Dopo una generazione di popoli e classi dirigenti che ha lavorato per distruggere muri che dividevano, oggi siamo chiamati a costruire ponti che uniscano», così il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri ha riassunto il significato del convegno tenutosi a Palazzo Marino per ricordare il diciannovesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. Evento simbolo di un cambiamento epocale: lo sgretolarsi della churchilliana «cortina di ferro» seguito al collasso del blocco sovietico, che ha significato un radicale ripensamento dell’intera scacchiera mondiale.
A insistere sulla necessità di commemorare tale ricorrenza Carlo Fidanza, capogruppo di An in Consiglio comunale, membro della cosiddetta generazione post-muro, appoggiato però anche dal suo coetaneo e «rivale» Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd, che ha ricordato gli avvenimenti del 9 novembre 1989 come «una reale occasione di formazione personale» e ha auspicato, per il prossimo anno, «un momento di dialogo e festa per tutta la città».
Eccoci dunque al punto cruciale dell’incontro, al significato simbolico aggiuntivo che la ricorrenza ha assunto. Come ha dichiarato Carlo Fidanza: «Siamo qui per testimoniare che, sulla base di una cornice di valori condivisi, le nuove generazioni sono chiamate a istituire una nuova prassi politica fondata su un confronto che sia post ideologico, anche se non post identitario. Ci sforziamo di farlo tutti i giorni - ha aggiunto -, anche scontrandoci con i nostri "padri", che si portano ancora dietro il retaggio di quel momento storico».
La generazione politica post ’89, che non ha dovuto vivere il condizionamento della divisione in due blocchi, voleva dunque dare il buon esempio ai suoi predecessori. E allora quale occasione migliore di questa, che ricorda proprio la caduta di un muro fisico, ma anche ideologico, che divideva irrimediabilmente i rappresentanti di schieramenti politici opposti?
«Basta assistere a una sola seduta in Consiglio per capire quanto siamo diversi io e Carlo - ha sottolineato Majorino -, ma questo non significa che non ci possa essere un pantheon di valori condivisi su cui basare un vero confronto». Intanto si pensa già al prossimo anno, quando dall’abbattimento del muro saranno passati vent’anni.

«Raccolgo volentieri la proposta di costituire un comitato ad hoc - ha dichiarato il presidente Manfredi Palmeri - per aumentare e qualificare la partecipazione». Nel frattempo, proprio oggi, a Palazzo Marino, Palmeri e Fidanza incontreranno alcuni studenti di nazionalità italiana e tedesca.

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