«Abbiamo cercato di dare l’allarme Poi la vampata. Siamo dei miracolati»

«Siamo miracolati, davvero...». Lo ripetono entrambi, sia mentre sono in ambulanza sia una volta arrivati in ospedale. Lo ribadiscono ai colleghi e ai familiari. Ecco il racconto che i due macchinisti spezzini alla guida del carro-merci deragliato nella stazione di Viareggio hanno fatto ai primi soccorritori corsi a tirarli fuori dall’inferno. Domande secche, risposte secche.
Come state?
«Abbastanza bene, ma quello che è successo è una cosa incredibile, siamo senza parole...».
Ma cosa è successo realmente?
«Eravamo appena entrati in stazione, a Viareggio, il treno viaggiava a 90 chilometri orari, sotto il limite che è di cento, tutto stava filando liscio quando all’improvviso...».
È scoppiato il treno?
«Prima un colpo secco, come se si trattasse di uno strattone fortissimo. Uno sguardo dal finestrino e uno dei carri cisterna era letteralmente fuori allineamento. Abbiamo tirato il freno d’emergenza e...».
Non è bastato?
«Macché. Niente da fare. Lo stridìo dei freni è stato coperto dal fracasso del convoglio che deragliava e non teneva più la strada. Non sapevamo più cosa diavolo fare. Ci siamo affacciati e abbiamo visto una cisterna che si è messa di traverso e si è tirata dietro l'altro vagone, il locomotore è rimasto sui binari, ma si è staccato dal resto del treno e dopo un po' di metri ci siamo fermati, sotto un cavalcavia».
Avevate capito quello che stava per succedere?
«Abbiamo capito che una cisterna doveva essersi rotta perché il gpl ha invaso anche la nostra cabina quando ancora stavamo spegnendo il motore».
E a quel punto cosa avete fatto?
«Abbiamo cercato di scappare per metterci al sicuro e avvertire qualcuno. Ci siamo preoccupati di prendere la valigetta con i documenti di carico e siamo saltati giù. I primi vagoni erano deragliati e piegati sul fianco, quelli di coda del convoglio invece erano ancora in piedi. Una situazione di altissimo pericolo».
C'era gente lì intorno?
«Abbiamo guardato ma intorno al treno, per quanto ricordiamo, grazie a Dio non c'era nessuno. Ci siamo allontanati camminando sulla massicciata che nel frattempo era già stata coperta dal gas semiliquido, siamo riusciti ad attraversare i binari arrivando al muro di cinta, lo abbiamo scavalcato e mentre cercavamo di dare l'allarme a un centro di soccorso è iniziato l'inferno».
Il gas ha preso fuoco?
«Sì, e abbiamo visto l'inferno, davvero non c'è altra parola per descriverlo.

Il gpl che era fuoriuscito dalla prima delle quattordici cisterne si è incendiato in un istante, e ha acceso il cielo in una immensa vampata arancione. E poco dopo la seconda esplosione, ancora più forte, quelle fiamme altissime, lingue di fuoco, come in un film di guerra, e un calore pazzesco. Eppure siamo vivi. Un miracolo, siamo miracolati».
GMC-MMO

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica