RomaSe ne dovrà fare una ragione Francesco Saverio Borrelli e gli altri che giudicano inopportuna una via intitolata a Bettino Craxi. La storia metabolizza, la toponomastica passa sopra sentenze, giudizi storici e spesso ignora il buon senso. È vero che il leader socialista resta una figura che divide il Paese, ma ci sono personaggi sui quali pesa un giudizio storico unanimemente negativo, che hanno a loro nome una via. In Sicilia sopravvive una via Stalin, per la precisione a Raffadali, provincia di Agrigento (ne risulta unaltra solo a Surques in Francia). Si contano (fonte Google Maps) almeno dieci vie Che Guevara da Milano a Cosenza. Dalle parti di Pero (sempre Milano) sopravvive il mito sessantottino di Ho Chi Min, mentre i filocinesi dItalia, per celebrare degnamente il Grande Timoniere, si devono spostare fino alla campagna di Vicenza che vanta una via Mao. Non si contano le strade intitolate alle scomparse Stalingrado e Unione sovietica. Resistono senza problemi quelle intitolate a Palmiro Togliatti. È un padre costituente, ma non si può dire che il suo nome metta tutti daccordo. Citazioni storiche neutre? Sarà, ma colpisce lassenza degli eretici del comunismo nostrano e internazionale. Appena un Bordiga e nessun Trotsky nel Paese del più grande Partito comunista doccidente.
Ce nè per tutti i gusti nelle mappe. A Villanova di Camposampiero, Padova, in mezzo ai campi coltivati, cè una via Benito Mussolini. Resistono sette via Littorio, non si sa se nella versione romana o fascista.
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