Abusivi e occupazioni Le strade del degrado

Firme in via Rombon, proteste nelle vie Gervasini e Fava e a Lambrate Ecco i quartieri che denunciano il dilagare incontrollato del fenomeno

Il «modello Milano». Reduce da un incontro romano, l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli cita le politiche di Palazzo Marino come un «modello» da seguire nel contrasto dell'abusivismo: «A Milano abbiamo chiuso 15 favelas e chiuso il campo autorizzato di via Novara » calcola Granelli, parlando dei campi come «luoghi di segregazione per le persone e degrado per la città». «In due anni - prosegue - 650 sgomberi e 950 accoglienze temporanee di famiglie con minori». L'opposizione continua e usare la questione come argomento di critica: «Granelli forse ha sbagliato i termini da usare - dice l'ex vicesindaco Riccardo De Corato - una cosa sono gli sgomberi, una cosa sono gli allontanamenti. I primi sono quelli che facevamo noi e che hanno portato il numero dei nomadi a 1.500 nel 2010, i secondi sono quelli dell'amministrazione Pisapia, che hanno fatto raddoppiare il numero fino a 3.000».

Ieri, intanto, la stazione Centrale è tornata alla normalità con lo spostamento dei profughi. Eppure, nel resto della città, non si contano vie e quartieri in ebollizione per il dilagare del problema abusivismo, con i conseguenti effetti sul degrado urbano.

Le famiglie degli alunni dell'istituto sacro cuore, per esempio, hanno riempito 54 pagine di firme (circa 750) per chiedere lo sgombero della carovana (una decina di camper) che staziona davanti alla scuola nella zona di via Rombon (foto sotto il grafico). È il consigliere Marco Cagnolati (Forza Italia) a sollevare il caso: «Arrivano di notte e vanno via la mattina ma la questione è sempre attuale. La scuola vuole mettere pilomat e l'assessore ora è d'accordo ma si attende l'ok. Il Comune si è mosso con grave ritardo, è lento o assente. In via Rizzoli sono stati installati portali dopo settimane, in via Puviano invece ancora si aspetta portali. Stessa cosa in via Cima» . Impressiona inoltre la situazione descritta dall'assessore regionale Viviana Beccalossi in via Idro : «Il campo nomadi - per l'esponente di Fratelli d'Italia - è un pericolo anche per la gestione della sicurezza idraulica di Milano». Beccalossi ha scritto al prefetto di Francesco Paolo Tronca, denunciando la situazione che si è creata in quella zona, dove si trovano alcuni importanti impianti di regolazione delle acque del Naviglio Martesana e del Fiume Lambro . «Più volte - scrive l'assessore - si sono manifestati episodi di pericolo per la pubblica incolumità degli operatori, ai quali viene impedito il regolare accesso per lo svolgimento dei compiti per la salvaguardia idraulica della città, con lancio di oggetti sulle auto di servizio e intimidazioni. In altri casi l'accesso è avvenuto solo in presenza della Polizia municipale a scorta dei tecnici».

L'abusivismo sembra incontrollato anche in altre zone e non è certo un problema di etnia o cittadinanza. La Zona 2 ha approvato all'unanimità (l'ha votata anche la sinistra radicale) una mozione del leghista Samuele Piscina, che ha fotografato in via Fava una sorta di inferno urbano dentro una palazzina di otto piani piena di abusivi e utilizzata come e crocevia di spaccio e deposito di merce rubata. Cittadini esasperati anche a Quarto Oggiaro . Altro caso che stride con le dichiarazioni di Palazzo Marino è quello segnalato in via Gervasini . Anche qui è partita una petizione per chiedere lo sgombero di alloggi occupati (da italiani). Il consigliere di zona Federico Illuzzi (Ncd) parla di centri sociali. E di contratti di fornitura luce conclusi dagli abusivi in spregio delle regole fatte approvare nel decreto casa proprio dall'allora ministro Maurizio Lupi.

Domani appuntamento in piazza: «Saremo insieme alle associazioni con un presidio per la raccolta delle firme in zona» annuncia. All'Ortica, in via Trentacoste , vicino a via Cima , l'area molto grande dell'ex ufficio segnaletica del Comune è anch'esso occupato da abusivi.

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