Accetta un passaggio da un connazionale Salvadoregna stuprata dopo la discoteca

Quando ha visto le due ragazze sul sedile posteriore si è infilata in macchina sicura. Invece l’autista dopo aver accompagnato a casa tutti gli altri si è fermato per strada, l’ha picchiata e violentata, rompendole pure il telefono cellulare per evitare che potesse chiamare il 113. Per dare l’allarme la povera ragazza ha dovuto cercare il primo bar aperto, facendo scattare l’allarme e i soccorsi.
La vittima è una salvadoregna di 29 anni, regolare, che dopo aver trascorso una serata in una discoteca di piazza Bausan, alla Bovisa, stava cercando un passaggio verso casa. A un certo punto è arrivato un connazionale su una station wagon rossa. La giovane più tardi saprà solo precisare la marca «una Fiat» ma né modello né tanto meno la targa. All’interno oltre al bruto ci sono anche un altro uomo e soprattutto due ragazze, tutti sudamericani. E la presenza femminile dà una certa sicurezza alla giovane.
Inizia così il ritorno verso casa. Il guidatore uno dopo l’altro, porta a casa i tre amici finché verso le 5 si ritrova solo con lei in viale Aretusa. Qui ferma l’auto e si getta sulla ragazza. Lei cerca di divincolarsi ma rimedia un forte pugno al volto che la lascia mezza intontita. A quel punto smette di lottare e il bruto può stuprarla.
Finita la violenza la donna scende e cerca il cellulare, il connazionale glielo strappa di mano e lo rompe, quindi fugge.

Lei si trascina verso il primo bar aperto e chiama i soccorsi. Interviene la polizia e la ragazza finisce alla Mangiagalli dove le certificano le percosse, mentre per altri particolari saranno necessari ulteriori accertamenti.

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