Allinizio se lera cavata con una semplice denuncia a piede libero, poi le indagini hanno accertato come il suo ruolo nel ferimento di un ecuadoriano fosse ben più attivo di quanto appariva allinizio. Così in seguito a una relazione della quadra mobile al Tribunale dei Minori, il magistrato ha deciso di far arrestare e portare al Beccaria un diciassettenne appartenente alla feroce banda «Mara Salvatrucha 13».
Il 9 gennaio alle 16.30 infatti il ragazzino aveva partecipato con altri tre «latinos» alla punizione di un ecuadoriano di 19 anni alla fermata Duomo della metropolitana davanti a decine di passeggeri in attesa del convoglio per Bisceglie-Rho Fiera. I quattro giovani avevano circondato il ragazzo, arrivato dallhinterland insieme alla fidanzatina, e iniziato a insultarlo e quindi malmenarlo. La vittima aveva cercato di fuggire, ma era stato inseguito, raggiunto in un carrozza, colpito con un fendente al petto e quindi trascinato fuori. L episodio aveva attirato diversi passeggeri per cui gli aggressori dopo avergli filato il cellulare di tasca, si erano dileguati.
Il ferito, Carlos, come sempre in uqesti casi, era stato molto vago sui suoi aggressori e sul movente. Alla fine però gli investigatori sono riusciti ugualmente a risalire ai componenti del «commando»: Melvin Josué Urbina Flamenco, 34 anni, e Elmer Geovanny Climaco Alfaro, 19. Entrambi originari di El Salvador, sono rispettivamente uno dei capi e il suo braccio dei destro dei famigerati Mara Salvatrucha 13. Nomi di battaglia, piuttosto eloquenti «Loco», «il matto», il primo e «Demente», il secondo. Gli investigatori vengono anche a capo delle ragioni dellagguato: Demente era stato oggetto di insulti, tramite Facebook, «postati» da un rivale dei Mara Salvatrucha 13. Riconosciuto lequadoriano come uno degli amici virtuali del suo denigratore, aveva pensato bene di vendicarsi.
Arrestati il 25 febbraio dopo una rissa in via Ricciarelli, gli investigatori scoprirono che la banda era responsabile anche del ferimento di un ventenne peruviano dei «Chicago», colpito a coltellate al torace e alladdome.
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