Antonio Risolo
nostro inviato a Caracas
Un accordo commerciale importante quello firmato a Caracas dal presidente venezuelano Hugo Chavez e dal viceministro alle Attività produttive Adolfo Urso. Era presente anche il sottosegretario agli Esteri, Giampaolo Bettamio. La firma ufficiale è avvenuta a Palazzo Miraflores, la residenza presidenziale.
«Linterscambio fra i due Paesi - ha detto Chavez - si è intensificato e si intensificherà ancora di più. Il Venezuela ha grande interesse per la vastissima esperienza che lItalia ha nello sviluppo dei distretti industriali e di organismi produttivi e cooperativistici». Ma Chavez è andato oltre: ha definito lItalia un partner «speciale, privilegiato», ricordando la sua recente visita a Roma e gli ottimi rapporti instaurati con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
«Recuperare il tempo perduto. Che è tanto». È La parola dordine di Adolfo Urso e della delegazione italiana (al seguito cerano settanta imprese del made in Italy, Ice, Sace e Simest). Tradotto in soldoni, il «tempo perduto» significa soprattutto infrastrutture ed energia.
Per le infrastrutture si parte subito, entro la prima metà del 2006, con la costruzione del consorzio ferroviario. Si tratta dei primi 908 chilometri di binari con due direttrici verso il Mercosur (confine con il Brasile) e un anello ferroviario che attraversa buona parte del territorio venezuelano. Lopera sarà realizzata da Impregilo, Astaldi, Trevi, Ghella, Danieli e Italfer (società delle Ferrovie) per un valore complessivo di oltre 7 miliardi di euro.
Sul fronte dellenergia Chavez, ha individuato come partner privilegiati Italia e Spagna nello sforzo di diversificare leconomia venezuelana e ridurre sempre più la dipendenza dagli Stati Uniti e dal «nemico Bush». Per definire laccordo della cooperazione energetica, la prossima settimana sono attesi a Caracas lamministratore delegato dellEni, Paolo Scaroni, e quello dellEnel, Fulvio Conti. Lintesa prevede nuove concessioni allEni per lesplorazione di pozzi petroliferi, mentre lEnel sarà «risarcita» con appalti cosiddetti «compensativi» per via di un vecchio contenzioso internazionale. Ma il memorandum sulla cooperazione energetica prevede soprattutto greggio a prezzi «di favore» in cambio di tecnologie.
Ben sedici gli accordi bilaterali per il rilancio dei rapporti economici tra Roma e Caracas. Tra cui unintesa siglata da Lega Coop e Confcooperative: esporteranno e svilupperanno in Venezuela un sistema molto simile a quello italiano, mentre lAnas interverrà nel settore stradale. Un altro importante protocollo riguarda la Sanità. Alcune aziende italiane, infatti, parteciperanno al gigantesco piano di riammodernamento di oltre 250 ospedali pubblici. Sono già stati stanziati oltre 1.500 milioni di dollari.
«In Venezuela - ha detto Urso - cè uno spazio enorme per il made in Italy.
Secondo uno studio dellIce di Caracas, limport-export tra i due Paesi nei primi otto mesi del 2005 ha generato un saldo positivo per lItalia di 157 milioni di euro.
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